Il clima della riunione è stato definito da chi vi ha partecipato «sereno»: il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio si sono attenuti alla stretta osservanza delle regole istituzionali partecipando assieme alla riunione del Cicr (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio) convocata a sorpresa dal ministro. E non hanno fatto trasparire le tensioni degli ultimi mesi. Sarebbe però azzardato sostenere che i contrasti fra il ministro e il governatore si siano attenuati. Anzi.
LE CARTOLARIZZAZIONI – Tanto per cominciare l’argomento della riunione del Cicr, proposto da Tremonti, non era neutro: chiedendo di discutere il problema delle cartolarizzazioni delle sofferenze bancarie, strumento al quale gli istituti di credito hanno fatto spesso ricorso per pulire i bilanci, il ministro ha in pratica puntato nuovamente il dito sulle banche e sul rapporto con la loro autorità di vigilanza. Per di più in un momento in cui sono balzate in primo piano le vicende di Trevi 2 (una delle tre società veicolo delle cartolarizzazioni fatte da Capitalia) con la decisione di Moody’s di abbassare il rating di una delle due tranche di cui si compone. La coincidenza forse non è casuale, visto che il gruppo presieduto da Cesare Geronzi, banchiere considerato vicino a Fazio, è da tempo nel mirino di Tremonti.
Ieri al Cicr non si è parlato però né di Capitalia né di altre banche, visto che il Comitato, in base all’attuale normativa, non può discutere situazioni particolari ma solo fenomeni di sistema. Fazio però è stato chiaro. Come ha riferito il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, che ha partecipato al Cicr con i ministri delle Attività produttive, Antonio Marzano, e dei Lavori pubblici, Pietro Lunardi, il governatore ha fatto una lunga relazione sulle cartolarizzazioni e sul loro funzionamento. E ha assicurato i ministri «che non esistono rischi per la stabilità del sistema bancario» e quindi non c’è da preoccuparsi. Tremonti, secondo quanto ha riferito sempre Buttiglione, ha preso atto delle rassicurazioni del governatore ma ha messo a verbale le sue osservazioni.
Il Cicr, comunque, e questa volta su proposta della Banca d’Italia, si è ugualmente preoccupato dell’attività bancaria approvando un provvedimento che chiede agli istituti attivi sul mercato dei derivati di dotarsi di un apposito nucleo interno di valutazione. Si tratta in pratica dell’attuazione di una delibera Cicr del 1996 sui rischi degli strumenti derivati e innovativi. Infine il Comitato ha dato via libera a 5 emissioni obbligazionarie regionali. Veneto (150 milioni), Molise (100 milioni), Umbria (87,2 milioni in due tranche), Piemonte (435,56 milioni) e Puglia (270 milioni) lanceranno sul mercato bond per oltre 890 milioni di euro. Si tratta di emissioni del tutto simili a quelle che le Regioni hanno finora fatto, come diverse imprese private (fra le quali Parmalat), a Lussemburgo.
LA RIFORMA DEL RISPARMIO – Nel frattempo potrebbero anche arrivare le nuove regole sulla tutela del risparmio in discussione in Parlamento. La Camera ha deciso di accelerare l’iter concentrando entro la prossima settimana tutte le proposte presentate accanto a quella del governo mentre il Senato è ancora alle prese col documento finale dell’indagine sui crac Cirio e Parmalat. La relazione conclusiva che uscirà da Palazzo Madama sarà diversa da quella approvata a Montecitorio la scorsa settimana. Sarà per esempio più severa nei confronti dei paradisi fiscali e più dettagliata nell’attribuzione delle responsabilità dell’accaduto che saranno si diffuse ma diversificate. I senatori debbono ancora trovare l’accordo sulle parole da utilizzare per trattare il tema delle nomine ai vertici delle autorità e per svicolare sul mandato a termine del governatore della Banca d’Italia citato invece nel documento della Camera. Il documento sarà quindi votato oggi.
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