
Pechino – Cresce l’attesa per gli utili delle quattro più grandi banche della Cina, che ormai competono con i più grandi istituti a livello globale. Ma gli investitori non focalizzeranno la loro attenzione sui risultati, quanto sulla forte e talvolta incontrollata crescita del credito che ora, a seguito del rallentamento della crescita economica cinese, pone dei rischi notevoli sullo stato di salute di questi istituti.
Nonostante il selloff dei titoli bancari cinesi possa aver reso attraente entrare a questi prezzi, gli investitori preferiscono per ora rimanere in disparte, sulla difensiva, a causa dei timori che alcuni istituti non ufficializzino o siano lenti nell’individuare i prestiti non performanti, riporta il Wall Street Journal.
“A preoccupare gli investitori non sono più i risultati nel trimestre, ma quando le banche cinesi riconosceranno l’ammontare dei prestiti non performanti e lo ufficializzeranno al mercato”, ha detto al Wall Street Journal Arthur Kwong, capo azionario Asia-Pacifico per BNP Paribas Investment Partners a Hong Kong, confermando di aver lui stesso diminuito l’esposizione verso questi titoli.
I titoli hanno già perso -19% dai massimi 2012 toccati a febbraio, oltre il -7,3% registrato dall’indice Hang Seng di Hong Kong nello stesso arco di tempo.
[ARTICLEIMAGE] Gran parte degli istituti scambierebbe ora su un rapporto prezzo / utili (P/E) intorno a 6, ben al di sotto i 10 dell’indice in generale.
Secondo i dati a disposizione dell’autorità di vigilanza bancaria, ufficializzati la scorsa settimana, i “prestiti tossici” sono aumentati +4% rispetto al trimestre precedente, a CNY 456,4 miliardi ($71,8 miliardi), in crescita per il terzo periodo consecutivo.