Roma – Come accaduto nel 2008, a seguito del crack di Lehman Brothers, le maggiori Banche centrali dei paesi avanzati scendono in campo con un intervento coordinato contro le tensioni dei mercati.
La Banca centrale europea ha annunciato di aver concordato assieme a Banca del Canada, Banca d’Inghilterra, Banca del Giappone, Federal Reserve americana e Banca Nazionale della Svizzera “azioni coordinate” per migliorare le rispettive capacità di assicurare liquidità al sistema finanziario. Obiettivo dichiarato è “attenuare le tensioni dei mercati e così mitigare le restrizioni sull’approvvigionamento di credito a imprese e famiglie”. Tutto questo, spiega un comunicato diffuso dalla Bce punta a sostenere l’attività economica.
La Federal Reserve Usa, di fatto, amplia le linee di swap in dollari con le altre banche centrali e riduce i costi degli swap da 100 punti base sopra il tasso Ois a 50 punti base. Le nuove condizioni entrano in vigore dal prossimo 5 dicembre fino al 1 febbraio 2013.
Inoltre le banche centrali, ad eccezione della Fed, continueranno operazioni di finanziamento a tre mesi in dollari a favore dei rispettivi sistemi bancari.