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BANCHE: AUTUNNO CALDO PER IL CREDITO MADE IN ITALY

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La febbre da fusione nel mondo del credito internazionale potrebbe riverberarsi anche in Italia. Ma c’e’ anche dell’altro sui tavoli dei principali istituti bancari del nostro paese.

Non solo la piazza italiana interessa i grandi gruppi stranieri, ci sono anche alcuni nodi da risolvere nel campo dell’azionariato e in quello della gestione di centri di potere e di comando della finanza come nel caso di Mediobanca dopo la scomparsa di Cuccia.

Per tutta l’estate si sono rincorse voci ed ipotesi, ma la resa dei conti e il momento delle decisioni e’ ormai vicino.

Il caso che desta più interesse e’ quello della Bnl. Il titolo, nel mese di agosto, ha avuto un’impennata per le indiscrezioni sugli interessi anche stranieri per l’Istituto di Via Veneto.

La Banca Nazionale del Lavoro sembra interessare al Banco Bilbao, che ne detiene già il 10%. Ma anche alla Banca di Roma.

E a quest’ultima banca sembra puntare sempre di più un altro gruppo straniero. Si tratta di Abn Amro, già nel sindacato di controllo e che vorrebbe aumentare la sua quota nel capitale dell’istituto della capitale.

E non si ferma Banca Intesa, nonostante la recente operazione di acquisizione di Comit avrebbe intenzione di ampliare i suoi interessi anche oltre confine.

Anche un altro colosso straniero vuole avere un ruolo più forte. Si tratta di Commerzbank che dopo la fusione mancata con Dresdner Bank avrebbe intenzione di ampliare la collaborazione con Generali di cui possiede il 2,5%. Vorrebbe però che la società triestina aumenti dal 5 al 10% la quota in Commerz: operazione da 1.800 miliardi di lire circa.

E poi c’e’ il futuro della guida di Mediobanca. Le cariche scadono a fine ottobre e a metà settembre, dal primo Consiglio di Amministrazione dopo la pausa estiva, potrebbero arrivare le prime indiscrezioni sulla guida operativa del gruppo.