(Teleborsa) – Titoli bancari alla riscossa a Piazza Affari, che oggi si rinvigoriscono dopo il crollo della vigilia. Ieri, il terremoto scatenato da Moody’s che ha lanciato un nuovo allarme sul “potenziale contagio” della Grecia sia per quanto riguarda il debito sovrano sia sul sistema bancario di altri paesi, ha fatto capitolare i titoli legati al settore finanziario. A nulla sono servite poi le varie rassicurazioni provenienti da Bankitalia e Fitch, che hanno tentato di rimediare alle valutazioni di Moody’s. Oggi, gli acquisti sui titoli del settore cercano in qualche modo di recuperare le perdite dlla vigilia. Tra la maggior parte di frecce rosse del principale paniere spicca il verde brillante di Ubi Banca, la migliore del principale listino, che avanza del 4,48% segue Intesa San Paolo con un +3,83%, Unicredit con un + 3,32%, il Banco Popolare con un +3%. Rialzi anche per MPS (+2,70)% e Mediobanca che avanza del 2,40%. La Popolare di Milano guadagnadell’1,50%.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Continua la fase di crescita della raccolta netta realizzata dalle Reti di consulenza: ad agosto i volumi totali sono stati pari a 2,4 miliardi di euro, in crescita del 4,5% rispetto al medesimo periodo del 2023.
Mentre la posizione della Germania nell’affaire Unicredit-Commerzbank solleva numerose critiche tra politici ed economisti che parlano di “ipocrisia del governo tedesco”, il numero uno di Unicredit torna sulla necessitĂ di un’unione bancaria e dei capitali
Dopo un 2023 stagnante, i primi otto mesi del 2024 sono stati archiviati con un calo a due cifre delle immatricolazioni. Un decrescita che ci relega, insieme alla Spagna, agli ultimi posti per vetture elettriche circolanti nell’Ue. A questo punto, diventa difficile (se non impossibile) raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti entro il 2030.