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Azionario: volatilità torna a salire, ecco i settori antidoto all’incertezza

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Mentre il tasso di volatilità (indice VIX) sale ai massimi dalla primavera, gli investitori si chiedono se per il mercato azionario sia arrivato il tempo della ritirata. Un primo assaggio di come le prospettive stiano cambiando, è arrivato a settembre, mese in cui gli investitori si sono dimostrati sempre più preoccupati del futuro della crescita economica globale, fra pressioni inflazionistiche, strozzature alle supply chain e crisi energetica incombente.

“Dopo sette mesi di rialzo ininterrotto, a settembre l’emergere di uno scenario di stagflazione (debole crescita economica abbinata a un aumento dell’inflazione) ha avuto la meglio sull’ottimismo degli investitori – scrive in una nota Gilles Guibout, gestore del fondo AXA WF Framlington Italy, AXA Investment Managers, spiegando crescita economica più lenta e le preoccupazioni per il settore immobiliare cinese stanno pesando sulle prospettive di utili per le società. ” Le interruzioni nelle catene di approvvigionamento, l’effetto “collo di bottiglia”, e l’aumento esponenziale dei prezzi dell’energia stanno alimentando la possibilità che l’inflazione sia meno transitoria del previsto, anche se le banche centrali hanno confermato che la riduzione del programma di riacquisto di asset (tapering) sarà graduale.
Sui mercati finanziari, questo cocktail dal sapore amaro ha provocato un simultaneo calo dell’obbligazionario e dell’azionario”.

In questo conteste, come fanno notare gli analisti di Morgan Stanley, lo scorso mese, l’S&P 500 e l’indice MSCI Europe hanno registrato il loro primo calo mensile da gennaio 2021, scendendo rispettivamente del -4,7%  e del -2,9%.
In contrasto con gli altri mercati sviluppati, l’indice MSCI Japan è salito nel mese del 4,5%.
Il settore più performante è stato quello dell’energia, con l’indice MSCI ACWI Energy in rialzo del 9,1% grazie all’aumento dei prezzi dell’energia, mentre la maggior parte degli altri settori è scesa. I prezzi dell’energia potrebbero essere in parte responsabili del rialzo dei rendimenti, dato che l’osservato rendimento a 10 anni statunitense è salito all’1,5 dall’1,3 di fine agosto.

Uno sguardo agli utili

Sul fronte degli utili, come fa notare Norman Villamin, Chief Investment Officer Wealth Management di Union Bancaire Privée (UBP) livello globale, lo slancio migliore degli utili continua soprattutto nei settori ciclici (finanziari, tecnologia, energia e materiali), ma si è interrotto in quelli difensivi. Nonostante il minor numero di rialzi netti, il tasso di crescita bottom-up degli utili per azione previsto nel 2021 per l’azionario globale è salito ulteriormente fino a raggiungere il 49% (+3 punti percentuali in un mese).

“Le stime di crescita degli utili per azione nel 2022 si attestano a circa l’8% in tutte le principali regioni: una previsione piuttosto prudente alla luce delle prospettive economiche, che per il prossimo anno sono ancora positive. Dopo un 2021 particolarmente positivo per i risultati degli utili, gli analisti potrebbero dover aggiornare le previsioni per il 2022”.

Parola d’ordine: stock picking

Cosa aspettarsi per le prossime settimane? Secondo gli esperti di Axa, segnali tangibili di rallentamento della ripresa economica in Cina e negli Stati Uniti potrebbero pesare sui mercati azionari, soprattutto perché le inquietudini sul livello dell’inflazione sembrano aumentare e le banche centrali mantengono la loro volontà di ridurre i programmi di riacquisto degli asset entro la fine dell’anno.

“Le riunioni dei banchieri centrali continueranno a catturare l’attenzione degli  investitori che nelle prossime settimane le scruteranno alla ricerca del minimo segnale di un possibile cambiamento delle politiche monetarie. Anche i prossimi risultati trimestrali saranno esaminati per misurare l’impatto dell’aumento dei costi e di eventuali mutamenti nelle prospettive di crescita. In questo contesto incerto, ci sembra quanto mai importante mantenere una buona diversificazione per poter far fronte a scenari diversi. Continuiamo ad essere selettivi nella scelta dei titoli e privilegiamo le società che offrono un reale potenziale di crescita del fatturato e/o dei margini, unica garanzia della capacità di generare risultati e pagare dividendi nel tempo”.

Guardando più avanti, nonostante un contesto in cui i prezzi delle materie prime aumentano, si registrano pressioni sui salari e interruzioni alle catene di approvvigionamento, gli analisti di Ubp si dicono positivi sulle prospettive per le azioni grazie a una dinamica degli utili ancora solida, che dovrebbe continuare a compensare una certa compressione dei multipli dovuta all’aumento dei rendimenti obbligazionari.

Ma su quali settori puntare?

“Nel contesto attuale, gli investitori devono quindi mantenersi molto selettivi nei confronti dei settori ciclici e concentrarsi sui titoli che offrono forti flussi di utili con una visibilità superiore alla media. Continuiamo a privilegiare le società con flussi di utili di alta qualità e maggiore visibilità, che dovrebbero sovraperformare in un contesto di “mini-ciclo”. 

Inoltre, abbiamo ridotto la sensibilità degli investimenti azionari orientando alcune delle nostre partecipazioni a lungo termine verso le banche, che di solito sovraperformano in un ambiente di aumento dei tassi di interesse. Abbiamo anche aggiunto un po’ di franchi svizzeri nei nostri portafogli in dollari e franchi svizzeri. In un mercato sempre più volatile, lo status di bene rifugio del franco è prezioso” dicono da Union Bancaire Privée (UBP).