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Azionario Usa: +20% nel 2011, dopo i BRIC sara’ la volta dei MIKT

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“Il 2010 e’ stato emozionante con rischi. Il 2011 lo sara’ ancora di piu'”. E’ questo il titolo di una nota inviata ai clienti di Goldman Sachs da parte di Jim O’Neil, presidente della divisione di asset management, secondo cui i listini Usa potrebbero guadagnare un +20%.

Colui che ha inventato nel 2001 l’acronimo Bric per descrive la potenza economica che da li’ a poco sarebbe emersa in Brasile, Russia, India e Cina, continua a puntare sul concetto (da lui sempre creato) di N-11. La sigla in questo caso sta per Next Eleven, ossia le nazioni attorno all’area Bric che non andrebbero sottovalutate. Qualche esempio? Nigeria, Filippine e persino un nemico degli Stati Uniti come l’Iran. “Dovrebbero essere considerati emergenti visto che questi paesi sono ancora piccoli e altamente dipendenti dal ciclo economico e dalle politiche del G7 e delle altre ‘economie in crescita’”. Dopo Bric l’acronimo dell’anno potrebbe essere Mikt: Messico, Indonesia, Corea (in inglese Korea) e Turchia.

Il gestore crede poi in un decoupling al contrario, in cui gli Usa dovrebbero trascinare al rialzo il resto del mondo alla luce di un “forte Pil dovuto a esportazioni e investimenti”. Ma “nulla tornera davvero come prima della crisi”.

O’Neill “prima di guardare alla palla di vetro” per le previsione del 2011, ha passato in rassegna alcuni degli eventi piu’ sorprendenti dell’anno che sta per finire a cominciare dalla Germania: “e’ forse la piu’ grande sorpresa, almeno in termin di crescita del Pil reale”, ha scritto. Segue l’espansione economica osservata in Indonesia e Turchia.

I tre eventi che verranno ricordati, almeno per il money manager, sono la persistenza del “QE” (quantitative easing) e le sue conseguenze sconosciute, il controllo dei capitali, “la confusione nell’Unione Economica Monetaria e i problemi dei paesi periferici”, una crisi quest’ultima definita “strutturale e di governance”. “Il dilemma continuera’ anche nel 2011”, ha scritto O’neill, ma come gia’ ricordato dallo stesso “la posizione debitoria e del deficit dell’Area Euro e’ molto meglio di quella in Usa, Uk e Giappone. Solo il Canada si distingue nel G7”.