MILANO (WSI) – La pioggia di vendite che si è abbattuta sui mercati azionari fa la sua prima vittima. Si tratta di un segmento, più che di una sola azienda, quello delle fusioni e acquisizioni.
Dal 2014 le attività di Merger & Acquisition (M&A) andavano molto forte. Ma ora il tracollo dei mercati, che secondo molti osservatori come El-Erian, Ceo di Allianz, non è destinato ad arrestarsi a breve, rischia di far saltare tutto.
Il portafoglio ordini era orientato vero i massimi del 2007, superando quota 3000 miliardi di dollari, ma le martellanti vendite sui mercati di queste ultime settimane hanno minato la fiducia dei manager aziendali, intenzionati a crescere per linee esterne, sia acquisendo altre realtà, sia proponendo nuove IPO.
“L’enorme volume di azioni vendute e le preoccupazioni per la contrazione economica della Cina, che non cresce più ai ritmi del passato, avranno probabilmente un effetto negativo sulle IPO che verranno e sulle operazioni di fusione e acquisizione non ancora regolate”, ha detto Richard Cranfield, partner dello studio legale Allen & Overy LLP di Londra, uno dei più autorevoli nel settore M&A.
“Tutte le operazioni in corso di negoziati, ma non ancora concluse potrebbero decadere, per via di una brusca caduta del valore espresso dalle borse”.
Tra queste ci sono grosse operazioni come quella Shire Plc, la società biofarmaceutica irlandese, in corso di trattative per l’acquisizione dell’americana Baxalta, per un OPA da 30 miliardi di dollari.
(DaC)