Roma – Durante la crisi finanziaria, l’azionario indiano sembrava il mercato adatto dove investire, con l’indice Sensex di Bombay che aveva raggiunto i 21.000 punti. Ma qualcosa sembra essere cambiato e ora ci aggiriamo ai livelli attorno a quota 19.600.
Le ragioni? La ripresa negli Stati Uniti pare essere arrivata prima del previsto e le azioni indiane hanno perso appetibilità, secondo alcuni sembrano addirittura sopravvalutate. In tre mesi, gli investitori istituzionali esteri hanno ritirato ben $1,7 miliardi.
La colpa deve essere attribuita anche alle politiche poco chiare adottate dalla banca centrale indiana per combattere l’inflazione, con le stime per il 2011 nuovamente in rialzo, questa volta all’8%.
Ecco allora che gli interventi dell’istituto centrale non sono finiti e ulteriori rialzi dei tassi di interesse sono sempre più probabili. In linea con il maggiore costo del denaro, la profittabilità delle aziende indiane è messa in serio pericolo.
Il mercato sembra essere preoccupato anche dai recenti scandali di corruzione che hanno colpito il paese e che creano maggiore incertezza negli investimenti. Tra i più famosi ricordiamo quelli dei Giochi del Commonwealth e delle licenze per la tecnologia 2G.