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AZIONARIO: IL 2010 SARA’ DA MORDI E FUGGI

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(WSI) – Voglia di rimbalzo. Dopo 2 settimane di realizzi, il mercato azionario dà timidi segnali di recupero, all’interno di un quadro tecnico ancora molto fragile. Dal minimo a 2100 il Nasdaq Composite risale verso 2200, ma solo sopra 2265 (prematuro) si avrebbe un segnale convincente che la correzione si è esaurita. Rinnovata debolezza sotto 2100/10, con obiettivo il supporto critico in area 2020/40.

Dal minimo a 9835 il Dow Jones Industrial si è riportato verso 10150 e potrebbe spingersi verso 10300/400, ma sotto tale resistenza il tono rimane debole. La rottura di 9950-10000 provocherebbe un’ulteriore scivolata a testare il supporto critico in area 9650/750. Un segnale positivo si avrebbe solo sopra 10500 (prematuro).

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L’S&P500 dal minimo a 1044 è risalito verso 1080, e potrebbe spingersi verso 1105, ma finché staziona sotto tale resistenza il tono rimane debole. La rottura di 1060 provocherebbe un’ulteriore scivolata a testare il supporto critico in area 1020/40. Un segnale positivo si avrebbe solo sopra 1115/30 (prematuro).

Il quadro tecnico rimane quindi debole, come confermato anche dalla volatilità implicita instabile. Col ritorno degli indici sui livelli del settembre 2008, precedenti al fallimento di Lehman, si è chiusa una grande fase di mercato, contraddistinta dalla risalita non solo dell’azionario ma di tutte le asset class, dall’obbligazionario alle materie prime.

Raggiunti gli obiettivi, i segnali di inizio di restrizione monetaria da parte della Cina hanno diffuso preoccupazione sul mercato: gli operatori sono ben consapevoli che il rialzo è stato drogato dalla liquidità e non riflette particolari attese di ripresa del ciclo economico.

La chiusura di posizioni di carry trade sul dollaro, in particolare contro euro per i timori di una contagio della crisi greca, è poi venuto a togliere “carburante” al mercato, tant’è vero che le vendite hanno colpito contestualmente sia l’azionario che le materie prime.

Correzioni marcate appaiono poco probabili, perché la liquidità sul mercato rimane molta e le autorità politico-monetarie vigilano sulla tenuta delle Borse; sarebbe però poco realistico attendersi una ripresa del trend rialzista, come se nulla fosse accaduto.

Fino a quando non arriveranno segnali concreti di ripresa dall’economia reale – e temiamo che occorra ancora molto tempo – sull’azionario dovrebbe prevalere una fase di “lateralità sporca”, cioè un’altalena di prezzi, con scivolate anche brusche come quella a cui abbiamo assistito dopo i picchi di metà gennaio, seguite da recuperi, senza però esprimere una direzionalità chiara.

Un mercato nervoso, difficile, che cercherà di “galleggiare”: un contesto in cui bisognerà concentrare gli acquisti sulle fasi di debolezza, per poi rivendere sui rimbalzi. Un 2010 all’insegna del “mordi e fuggi”, quindi, senza attendersi troppo. Certamente non un altro 2009.

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*Questo documento e’ stato preparato da Maurizio Milano, resp. Analisi Tecnica Gruppo Banca Sella ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.