Economia debole. Politiche monetarie a maglie large. Listini azionari in ripresa. Sono questi i tre fattori legati da un rapporto di causa-effetto su cui si concentra Jim O’Neill, capo economista globale di Goldman Sachs.
L’idea cruciale e’ che in borsa ci sono titoli a buon mercato.” Credo che nell’azionari ci siano opportunita’ davvero convenienti”, ha spiegato a Cnbc. “E l’assenza di una crescita economica all’orizzonte potrebbe aiutare il mercato”, ha aggiunto l’esperto.
La visione sullo stato di salute degli Stati Uniti non e’ comunque negativa anche se, puntualizza O’Neill, ha perso il suo “momentum”. “Per esser sicuri che si tratti solo di una fase temporanea, abbiamo bisogno di un chiaro segnale da parte della Fed”. Tradotto: il mercato si aspetta il mantenimento di “condizioni fiscali il piu’ accomodanti possbile”.
Quanto agli stree test, O’Neill crede siano attentamente guardati dal mercato anche se e’ la Spagna l’elemento davvero cruciale. “Sarebbe stato meglio avere delle analisi solo sul sistema bancario spagnolo”, ha riferito.
Non manca un riferimento ai mercati emergenti, che faranno la parte da leone per il prossimo decennio, ha continuato l’economista che ha creato l’acronimo Bric (Brasile, Russia, India e Cina). Un esempio? La Cina, ha anticipato O’Neill, nei prossimi 10 anni crescera’ di qualcosa come $7500 miliardi. “Se si guarda a Brasile, India e Russia insieme, nello stesso arco temporale si espanderanno tanto quanto gli Usa”.