Bangkok – Listini asiatici tornano in rialzo. Passano in secondo piano i dubbi e i timori legati agli ultimi sviluppi in Grecia, che avevano portato a forti sell per l’azionario e i principali mercati in questi giorni. Euro a $1,2738.
In giornata a stimolare il sentiment degli investitori è il dato in arrivo dal Giappone, sulla crescita economica, oltre ai segnali che la Federal Reserve potrebbe fare di più per stimolare la ripresa economica negli Stati Uniti.
Variazione del Pil in Giappone +4,1% annuo nel primo trimestre dell’anno (+1% rispetto ai tre mesi precedenti). Superate le attese degli analisti, per un più timido +3,5%. Nel secondo, terzo e quarto trimestre attesi rispettivamente +2,2%, +2,2% e +1,7%.
Tuttavia, rimane viva la pressione sulla Bank of Japan per nuove misure monetarie accomodanti, sia per supportare direttamente la ripresa dell’economia, sia per aiutare questo processo attraverso un deprezzamento dello yen, che viaggia ancora su livelli elevati contro il dollaro americano. Sin dalla metà di marzo infatti lo yen si è apprezzato circa +4% contro il biglietto verde.
Nikkei di Tokyo chiude con +75,42 punti (+0,86%) a 8.876,59, dopo essere riuscito gia’ nella giornata di ieri, nonostante i sell, a mantenersi oltre l’importante soglia degli 8.000 punti.
Indice Straits Times di Singapore in rialzo, di circa mezzo punto percentuale, a seguito del report governativo che ha confermato crescita economica +10% annuo nei primi tre mesi del 2012.
La Corea del Sud annuncia di avere riserve in valuta estera sufficienti per contrastare l’impatto negativo dell’incertezza nei mercati e la possibilità di un deterioramento della crisi in Europa.
La Banca centrale europea annuncia di aver bloccato i prestiti ad alcune banche greche. Il Presidente Draghi ha inoltre specificato che la Bce non verrà meno al suo mandato per mantenere il paese nell’euro.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo (+0,70%). Nikkei (+0,86%), Seul (+0,26%), Sydney (-0,09%), Hong Kong (+0,85%), Shanghai (+1,27%), Singapore (+0,59%).
Commodities: Wti ($93,58, +0,83%), Brent ($111,65, 0%), oro ($1.549,90, +0,87%), argento ($27,645, +1,65%), rame ($3,5145, +1,05%).
Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2738 (+0,18%), contro lo yen giapponese a ¥102,30 (+0,16%), contro il franco svizzero a CHF 1,2011 (+0,01%), contro la sterlina a GBP 0,8006 (+0,19%). Dollaro/yen a ¥80,31 (-0,01%).
Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 7,50 punti (+0,57%) a 1.330,00. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,789%, su di 3 punti base.
“In caso dovessimo assistere alla fine dei problemi politici in Europa, le persone inizieranno a capire che l’azionario asiatico è a buon prezzo, visto lo stato di salute delle economie, che forniscono una buona base di supporto”, ha detto a Bloomberg Koji Toda, capo gestore per Resona Bank a Tokyo. “La Fed continua a lanciare segnali al mercato, che non c’è motivo di intimorirsi, rassicurando che farà qualcosa in caso la situazione dovesse peggiorare drasticamente”.