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Azionario Asia riceve la spinta. Nikkei sui massimi da 7 mesi

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Bangkok – Listini asiatici ancora in buon rialzo, grazie a un rinnovato ottimismo sulla situazione generale. La Grecia avrebbe raggiunto il tanto sofferto accordo sullo swap del debito necessario per ricevere un nuovo pacchetto di aiuti da €130 miliardi ed evitare così il default disordinato. Euro a $1,3233.

Attese conferme in giornata dal mercato del lavoro degli Stati Uniti, con il tasso di disoccupazione che, secondo le stime degli analisti, dovrebbe rimanere sui minimi da anni, all’8,3%. Migliorano le basi per il lungo processo di ripresa economica.

Intanto segnali incoraggianti arrivano dalla Cina, con un forte calo dell’indice dei prezzi al consumo a febbraio, appena +3,2%, rispetto al +4,5% di gennaio. Nel dettaglio la componente alimentare è quella che più soddisfa gli investitori, calata a +6,2%, rispetto al +10,5% del mese precedente. Importante quest’ultimo dato, particolarmente influente nelle scelte fiscali e monetarie di Pechino.

I dati soddisfano il mercato che ora, con l’inflazione sotto controllo, crede sempre più nella possibilità che la Banca centrale della Cina (PBOC) possa intervenire con stimoli monetari a supporto della crescita economica. Atteso un taglio dei requisiti di riserva.

Spinti in rialzo dunque il Shanghai Composite della Cina e l’Hang Seng di Hong Kong. Bene anche Sydney, con la maggiore crescita economica attesa dalla Cina che migliora l’outlook sulla domanda di materie prime.

Un’altra ottima chiusura per l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo, che registra +160,78 punti (+1,65% a 9.929,74 punti) e si porta sui massimi da circa 7 mesi, pronto ormai a sfidare quota 10.000 punti.

Il Governatore della Banca centrale della Nuova Zelanda, Alan Bollard, avverte sulla possibilità di un taglio dei tassi di interesse a breve, in caso la valuta dovesse continuare ad apprezzarsi, aggiungendo comunque che non è qualcosa che si pensa di fare nell’immediato. Il dollaro neozelandese ha registrato un apprezzamento del +12% negli ultimi 12 mesi, apprezzamento che rischia di minare la crescita del paese attraverso un calo eccessivo delle esportazioni

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo (+1,48%). Nikkei (+1,65% in chiusura), Seul (+0,88%), Sydney (+0,98%), Hong Kong (+0,74%), Shanghai (+0,46%), Singapore (+0,14%).

Commodities: Wti ($107,05, +0,44%), Brent ($125,57, +0,10%), oro ($1.702,90, +0,25%), argento ($33,945, +0,34%), rame ($3,819, +0,73%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3233 (-0,34%), contro lo yen giapponese a ÂĄ107,95 (-0,34%), contro il franco svizzero a CHF 1,2051 (-0,02%), contro la sterlina a GBP 0,8378 (-0,11%). Dollaro/yen a ÂĄ81,59 (+0,02%).

Futures sull’indice S&P500 in calo di 2,50 punti (-0,18%) a 1.354,50. Rendimenti dei Treasury a 10 anni al 2,021%.

“Le persone trovano delle motivazioni in più per essere ottimiste su investimenti nel mercato”, ha detto a Bloomberg Angus Gluskie, managing director di White Funds Management a Sydney. “Quello che dovremo vedere oggi è il fatto che il rischio Grecia, almeno per il momento, è stato annullato, e che i dati economici puntano tutti nella giusta direzione”.