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Azionario Asia: reazione negativa ai dati lavoro Usa

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Bangkok – Listini asiatici in ribasso a seguito dei dati giunti venerdì dagli Stati Uniti, riguardo il mercato del lavoro. Hanno evidenziato un rallentamento del processo di ripresa e che la forza delle rilevazioni precedenti potrebbe essere stata solo temporanea. Euro a $1,3067.

Investitori cauti in attesa di ricevere maggiori segnali dai dati e dagli utili societari nella più grande economia al mondo. Occhi puntati anche sulla Cina e sulla possibilità che i numeri in settimana riescano a scacciare i timori legati a un rallentamento della crescita.

Intanto poco incoraggianti le rilevazioni cinesi sulla crescita dei prezzi al consumo, +3,6% in marzo, oltre le attese per +3,4%, e con la componente alimentare +7,5%. Il Premier Wen Jiabao dovrebbe dunque sottolineare nuovamente la necessità di contrastare con forza l’inflazione, allontanando la possibilità di nuovi stimoli monetari a favore della crescita.

L’indice Shanghai Composite della Cina cede circa mezzo punto percentuale e scende sotto il livello 2.300.

Dopo un deficit record in gennaio, a febbraio il conto delle partite correnti del Giappone torna in attivo, di $14,5 miliardi. Il dato spinge in apprezzamento lo yen giapponese, contro l’euro sui massimi dal 7 marzo.

Azionario nipponico appesantito dalla forza della divisa, perde circa 150 punti, con una variazione sull’ordine del punto e mezzo percentuale. Solo dal 2 aprile il Nikkei ha ceduto già -5,2% e con cinque giorni di sell la scia più lunga dallo scorso novembre.

Nuove pressioni dunque per la Bank of Japan e per il suo governatore, Masaaki Shirakawa, per intervenire con maggiore forza e introdurre ulteriori misure monetarie accomodanti, che vadano a stimolare la crescita economica e ad indebolire la moneta giapponese.

Il Kospi della Corea del Sud soffre delle continue tensioni con il vicino Nord. Secondo ultime indiscrezioni Pyongyang starebbe portando avanti il lancio del satellite (missile balistico?) annunciato per questo mese. Indice della volatilità dell’azionario sudcoreano in forte rialzo.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in ribasso (-0,55%). Nikkei (-1,47%), Seul (-1,57%), Shanghai (-0,63%) e Singapore (-0,84%).

Commodities: Wti ($102,14, -1,13%), Brent ($122,42, -0,82%), oro ($1.643,60, +0,83%), argento ($31,87, +0,44%), rame ($3,788, -0,20%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3067 (-0,24%), contro lo yen giapponese a ¥106,42 (-0,37%), contro il franco svizzero a CHF 1,2012 (+0,03%), contro la sterlina a GBP 0,8232 (-0,15%). Dollaro/yen a ¥81,44 (-0,10%).

Futures sull’indice S&P500 in calo di 14,50 punti (-1,04%) a 1.375,75. Rendimenti dei Treasury a 10 anni al 2,063%.

“Stiamo assistendo a una correzione molto rapida nei mercati”, ha detto a Bloomberg Shintaro Takeuchi, gestore di portafoglio per Tokio Marine & Nichido Fire Insurance. “Le società non sono disposte ad aumentare gli investimenti, portando a un calo dell’occupazione. Sinonimo che manca la fiducia su una ripresa di larga scala”.