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Azionario Asia: pesantezza calo crescita e rischi Europa

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Bangkok – Listini asiatici in calo per il sesto giorno, la scia più lunga dallo scorso agosto, con l’incertezza sulla crescita economica globale e rinnovati rischi dal fronte eurozona che continuano a minare la propensione al rischio degli investitori. Euro a $1,3102.

Pesa ancora sui mercati l’annuncio da parte della Federal Reserve di non procedere con nuovi stimoli monetari. In giornata attesi i Beige Book per conoscere più in dettaglio lo stato di salute dell’economia statunitense.

In Europa attesa l’asta italiana per €11 miliardi.

Intanto il Primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, dichiara che il futuro del paese è a rischio e che si tratterà di una battaglia molto dura contro il rialzo dei rendimenti dei bond. In giornata nuovo discorso in cui spiegherà in dettaglio le motivazioni per i tagli in bilancio. Nella giornata di ieri i rendimenti dei titoli a 10 anni avevano toccato il 5,99%, i massimi dal 12 dicembre.

Duro colpo per Sony (-5%) e Sharp (-2,8%), i più grandi produttori giapponesi di Tv a cristalli liquidi, dopo l’annuncio di perdite complessive per $11 miliardi, con domanda in calo per la prima volta da sei anni.

Ma a soffrirne sono tutti i principali esportatori del Giappone, che si trovano a combattere con un rallentamento della crescita (e una minore richiesta di beni a livello globale) e con una divisa eccessivamente forte.

L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo estende i sell e scende al di sotto dei 9.500 punti. Fino a pochi giorni fa scambiava oltre quota 10.000.

Il tutto pesa sulle principali materie prime, e in turno su quelle divise maggiormente legate alla crescita economica, quali il dollaro australiano, che torna sui minimi da tre mesi contro il biglietto verde Usa. Al momento sui $1,0290, dopo essere sceso fino a $1,0234.

In leggero deprezzamento lo yen giapponese contro il dollaro americano e l’euro, dopo i forti rialzi di ieri a fronte di una maggiore domanda di asset rifugio. Moneta unica ancora debole a causa dei rischi legati al possibile rivitalizzarsi della crisi in Europa e a un nuovo balzo dei rendimenti dei bond dei periferici.

Intanto, negli Stati Uniti inizia ufficialmente la nuova stagione degli utili, che vedrà protagonisti i bilanci del primo trimestre del 2012. Alcoa ha aperto le danze. Il più grande produttore statunitense di alluminio batte le attese e riporta un utile per azione pari a 10 centesimi, contro stime per una perdita pari a 4 centesimi per azione, nonostante il calo del prezzo dell’alluminio. Titolo in ribasso a mercati aperti -2,9%, nel dopo-borsa sale del +6% circa in seguito all’annuncio dei risultati d’esercizio.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in ribasso (-0,85%). Nikkei (-0,83%), Sydney (-0,97%), Hong Kong (-1,19%), Shanghai (+0,09%) e Singapore (-1,10%).

Commodities: Wti ($101,24, +0,32%), Brent ($120,07, +0,16%), oro ($1.658,60, -0,13%), argento ($31,63, -0,15%), rame ($3,6555, +0,15%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3102 (+0,16%), contro lo yen giapponese a ¥106,00 (+0,42%), contro il franco svizzero a CHF 1,2015 (+0,02%), contro la sterlina a GBP 0,8238 (-0,06%). Dollaro/yen a ¥80,90 (+0,25%).

Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 5,50 punti (+0,41%) a 1.362,50. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,998%.

“La situazione in Spagna è molto difficile e molto probabilmente richiederà una qualche sorta di intervento da parte delle autorità dell’eurozona”, ha detto a Bloomberg Stephen Halmarick, a capo della strategia di investimento a Sydney per Colonial First State Global Asset Management. “Molto probabilmente avremo altre giornate molto dure nei mercati”.