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Azionario Asia: l’Europa continua a fare paura

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Bangkok – Listini asiatici in leggero ribasso. Aumentano i timori sulla Spagna, fanno ricordare che la crisi in Europa è ancora senza soluzione concreta e che la situazione in diversi paesi importanti dell’Unione è ancora preoccupante. Euro a $1,3153.

Non aiutano le ultime parole del Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. L’outlook economico dell’Area unica corre dei rischi di deterioramento.

A pesare sul sentiment degli investitori anche quanto emerso dalle ultime minute del Federal Open Market Committee (FOMC), il comitato di politica monetaria della Federal Reserve, la banca centrale Usa. Allontanata la possibilità di nuovi stimoli monetari e di un nuovo programma di acquisti, un QE3.

In ripresa le materie prime dopo i forti sell scatenati proprio dalle parole Fed. Dollaro comunque ancora forte sull’euro.

Dopo essere rimasto chiuso per tre giorni di feste, l’azionario della Cina riprende gli scambi in positivo, grazie alle ultime misure di maggiore apertura del mercato dei capitali introdotte dalle autorità del paese. Aumenta l’ammontare di investimento nell’azionario consentito agli stranieri. La China Securities Regulatory Commission annuncia di aver portato la quota per gli investitori istituzionali qualificati a $80 miliardi, rispetto ai precedenti $30 miliardi.

Estende i ribassi l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo, raggiunge i minimi da 4 mesi. Yen giapponese ancora troppo forte.

Ieri la Spagna ha collocato titoli con scadenza nel gennaio del 2015 per un valore di 1,1 miliardi di euro a un tasso al 2,890%, superiore al 2,440% precedente e con un bid to cover a 2,41, decisamente più basso rispetto ai 4,96 precedenti. Il costo per assicurarsi per cinque anni contro un default del debito spagnolo e’ salito di 18 punti base a quota 457, i massimi livelli dal 28 novembre.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in ribasso (-0,14%). Nikkei (-0,53%), Seul (+0,50%), Sydney (-0,41%), Hong Kong (-0,74%), Shanghai (+1,34%) e Singapore (+0,35%).

Commodities: Wti ($102,17, +0,69%), Brent ($123,86, +0,83%), oro ($1.625,90, +0,73%), argento ($31,51, +1,50%), rame ($3,801, +0,28%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3153 (+0,11%), contro lo yen giapponese a ¥108,15 (-0,15%), contro il franco svizzero a CHF 1,2031 (-0,04%), contro la sterlina a GBP 0,8271 (+0,05%). Dollaro/yen a ¥82,23 (-0,23%).

Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 3,75 punti (+0,27%) a 1.397,00. Rendimenti dei Treasury a 10 anni al 2,227%.

“Gli investitori hanno capito che quelle economie (europee) si dirigono verso un periodo prolungato di recessione”, ha detto a Bloomberg Andrew Pease, capo strategista investimenti a Sydney per Russell Investment. “I rialzi da qui in avanti saranno difficili”.