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Azionario Asia in rialzo: torna speranza su banche centrali

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Bangkok – Listini asiatici in rialzo. La pubblicazione delle minute relative all’ultimo meeting Fed mettono in luce la forte possibilità che l’istituto centrale Usa intervenga con nuove misure monetarie accomodanti, se necessario, per stimolare la ripresa economica del paese. Euro a $1,2531.

Proprio come in giornata la notizia spinge al rialzo l’azionario asiatico, ieri era riuscita a invertire il trend negativo di Wall Street.

A stimolare il sentiment degli investitori, la rinnovata possibilità di nuovi interventi monetari accomodanti in serie, da parte di varie banche centrali, specialmente dopo che l’indice preliminare stilato da HSBC, sull’attività manifatturiera in Cina (il private HSBC Flash China manufacturing purchasing managers index), nel mese di agosto è sceso a 47,8, i minimi dallo scorso novembre, dopo una lettura finale a 49,3 in luglio. Nuovi ordinativi in calo e scorte in aumento.

Questo dato porta gli operatori ad attendere nuovi stimoli pro-crescita da parte della People’s Bank of China, con l’inflazione in forte calo nell’ultimo periodo, al di fuori dei valori preoccupanti oltre il 6% raggiunti lo scorso luglio 2011.

Nella giornata di ieri il governatore della PBOC Zhou ha lasciato le porte aperte per una possibile revisione dei tassi di interesse e dei requisiti di riserva. L’indice azionario Shanghai Composite, tuttavia, pesa la negatività del dato manifatturiero e registra solo un moderato rialzo.

Charles Evans, Presidente della Fed di Chicago, facendo notare come gli ultimi dati sugli scambi commerciali a livello globale sono stati “orribili”, ha chiesto a varie banche centrali interventi monetari accomodanti per sostenere l’uscita dal tunnel negativo per l’economia globale.

Indice MSCI Asia Pacific Index in rialzo +11% dai minimi toccati nel mese di giugno, nella speranza che le autorità decisionali intervengano per contrastare l’incertezza generale e i rischi legati alla crisi nell’Eurozona.

L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo termina la giornata con +46,38 punti (+0,51%) a 9.178,12 punti.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo (+1,02%). Nikkei (+0,51%), Seul (+0,38%), Sydney (+0,26%), Hong Kong (+1,07%), Shanghai (+0,15%). Singapore (+0,61%).

Commodities: Wti ($98,15, +0,92%), Brent ($115,89, +0,85%), oro ($1.664,60, +1,61%), argento ($30,365, +2,74%), rame ($3,488, +0,97%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2531 (+0,04%), contro lo yen giapponese a ¥98,41 (-0,03%), contro il franco svizzero a CHF 1,2006 (0%), contro la sterlina a GBP 0,7888 (+0,03%). Dollaro/yen a ¥78,53 (-0,04%).

Futures sull’indice S&P500 in rialzo +4,25 punti (+0,30%) a 1.416,50. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,703%, in rialzo di 1 punto base.

“È in arrivo una qualche sorta di Quantitative Easing”, ha detto a Bloomberg Matthew Sherwood, a capo delle ricerche di mercato per Perpetual Investments. “Le autorità Usa sono scontente dei tassi di crescita deboli e dalla situazione dell’occupazione, e questo accresce la possibilità di nuovi aiuti dalla Fed, già dal meeting di settembre”.