
Bangkok – Listini asiatici in rialzo, recuperano leggermente terreno dopo i forti sell della settimana appena conclusasi. Gli investitori restano comunque sullo stato di allerta, con la crisi nell’Eurozona che potrebbe svelare nuovi risvolti negativi. Euro a $1,2770.
Non basta la chiamata dei leader mondiali perché la Grecia resti nell’Eurozona. Si teme ancora l’uscita del paese dall’euro e che non si trovi presto conclusione al problema principale del Vecchio Continente, quello di bilanciare le misure di austerità con altre improntate alla crescita.
La Cina dovrebbe adottare una serie di “politiche fiscali proattive e una politica monetaria più prudente”, per far si di stimolare nel migliore dei modi la crescita economica della seconda più grande economia al mondo. Questo il messaggio lanciato dal Premier cinese Wen Jiabao, durante il fine settimana.
Le sue parole suonano come una sveglia per i mercati, che dunque recepiscono: “saremo di supporto ai mercati quando ne avranno necessità”.
Domani inizieranno il due giorni di meeting della Bank of Japan, la banca centrale del Giappone. Prosegue la fase di apprezzamento dello yen giapponese e l’istituto centrale potrebbe decidere di intervenire con più forza per contrastare questo movimento, prima di tutto tramite parole, e poi in caso passando ai fatti.
Ripresa della moneta unica, si allontana dai minimi da circa quattro mesi. Dopo aver raggiunto i massimi 2012 a febbraio, l’euro perde ora circa -6%, dopo che Fitch ha declassato nuovamente il merito di credito della Francia, e Moody’s ha tagliato e continuerà a tagliare, come promesso, il giudizio su una serie di istituti. La revisione del merito è partita da Italia e Spagna.
In giornata è previsto l’incontro tra i due leader di Francia e Germania, in vista del summit dell’Unione europea di mercoledì 23. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, dovrebbe discutere con la sua nuova controparte francese, Pierre Moscovici, sulla moneta unica.
La Cancelliera tedesca Merkel e il Presidente francese Hollande dovrebbero invece parlarsi su come bilanciare il desiderio contrapposto dei due paesi, tra misure di austerità e di crescita.
Le notizie negative continuano ad influenzare in più larga misura i mercati finanziari. Solo in questo mese, anche a causa della crescente possibilità di un’uscita della Grecia dall’euro, sono stati sottratti all’azionario circa $4 trilioni.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo (+0,28%). Nikkei (+0,26%), Seul (+0,94%), Sydney (+0,78%), Hong Kong (-0,42%), Shanghai (+0,38%), Singapore (0%).
Commodities: Wti ($91,88, +0,44%), Brent ($111,65, 0%), oro ($1.597,10, +0,33%), argento ($28,635, -0,28%), rame ($3,496, +0,79%).
Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2770 (-0,09%), contro lo yen giapponese a ¥101,18 (-0,02%), contro il franco svizzero a CHF 1,2009 (+0,01%), contro la sterlina a GBP 0,8070 (-0,11%). Dollaro/yen a ¥79,25 (+0,11%).
Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 6,25 punti (+0,48%) a 1.297,00. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,750%, su di 3 punti base.
“Gli investitori continuano ad essere nervosi, sulla capacità e volontà del governo di supportare la crescita economica”, ha detto Angus Gluskie, managing director di White Funds Management. “E’ tutto perfettamente bilanciato, tanto che le notizie in muoveranno il mercato in rialzo o in ribasso, in base alla direzione verso la quale tendono”.