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Azionario Asia in rialzo con rischio Europa in calo

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Bangkok – Listini asiatici in rialzo, raggiungono i massimi da un mese, con la buona domanda giunta dalle aste di Spagna e Italia che migliora il sentiment sulla situazione dell’eurozona e sull’impatto della crisi per la crescita economica globale. Euro a $1,2843.

Si attende comunque la conferma da un’altra asta italiana in giornata.

Incoraggianti le parole giunte dal Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, che dopo aver annunciato la decisione di mantenere il costo del denaro invariato all’1%, dopo due meeting di fila con tagli di 25 punti base, ha parlato di segnali stabilizzanti della situazione nell’eurozona.

Dopo i dati negativi giunti ieri dagli Stati Uniti, sulle richieste di sussidi di disoccupazione e sulle vendite al dettaglio, in giornata potrebbe contribuire al sentiment la rilevazione sulla fiducia dei consumatori, che dovrebbe attestarsi ai massimi da sette mesi.

Per la prima volta nel 2012 il Wti scende sotto i $100, dopo il report secondo cui l’embargo dell’Unione europea alle importazioni di greggio dall’Iran potrebbe essere ritardato fino a 6 mesi. Nelle contrattazioni asiatiche la risorsa recupera gran parte del terreno perso.

In rialzo il won della Corea del Sud, dopo che la banca centrale, confermando le attese, ha deciso di mantenere il costo del denaro invariato al 3,25%.

Su anche il dollaro di Taiwan, raggiunge i massimi da due mesi, con le elezioni che domani potrebbero confermare il Presidente Ma Ying-jeou, Presidente che ha avuto il merito di migliorare i rapporti economici con la Cina.

L’azionario cinese, il Shanghai Composite, registra la performance peggiore tra i principali indici, pesando dunque anche sull’Hang Seng di Hong Kong. Il sentiment degli investitori continua a peggiorare, e non sono attesi miglioramenti prima delle vacanze per il nuovo anno lunare con inizio il 22 gennaio in Cina.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo (+0,93%). Nikkei (+1,36% in chiusura), Seul (+0,60%), Sydney (+0,36%), Hong Kong (+0,32%), Shanghai (-1,42%), Singapore (+0,89%).

Commodities: Wti ($99,97, +0,88%), Brent ($112,15, +0,80%), oro ($1.643,70, -0,24%), argento ($29,935, -0,63%), rame ($3,618, -0,85%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2843 (+0,16%), contro lo yen giapponese a ¥98,61 (+0,19%), contro il franco svizzero a CHF 1,2116 (+0,12%), contro la sterlina a GBP 0,8364 (+0,05%). Dollaro/yen a ¥76,79 (+0,05%).

Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 1,5 punti (+0,12%) a 1.293,25. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,923%.

“La situazione potrebbe presto cambiare. Dalla condizione di estremo pessimismo vissuta lo scorso anno, gli investitori sembrano credere sempre più che comunque vada la crisi del debito nell’eurozona non devasterà la crescita globale. Si torna dunque ad essere leggermente ottimisti”, ha detto a Reuters Tetsu Emori, gestore per Astramax a Tokyo. “Il sentiment guida il mercato. Dunque con le persone che tornano ad essere toro, i prezzi, in particolar modo dell’azionario e delle materie prime, torneranno in rialzo. Ora si tratta solo di capire quando ci sarà quest’inversione di tendenza”.