Bangkok – Listini asiatici in rialzo, dopo che i dati giunti nella giornata di ieri da vari paesi hanno confermato la fase di rallentamento globale dell’attività manifatturiera. Gli operatori guardano ora con attenzione alla Federal Reserve, alla possibile introduzione di nuove misure monetarie accomodanti. Ma ci si aspetta di più anche dalle altre banche centrali delle principali economie. Euro a $1,2611.
La crisi del debito in Europa continua a far sentire il suo impatto nel sistema economico globale e gli investitori guardano dunque con interesse al meeting in settimana della Banca centrale europea. Anche da essa sono attese contromisure al periodo di debolezza generale. Nello specifico, secondo l’ultimo sondaggio condotto da Bloomberg su vari analisti, le attese sono per un taglio del costo del denaro di 25 punti base, ai minimi record dello 0,75%.
Il dato giunto ieri sul fronte disoccupazione dovrebbe supportare questa teoria. Si tratta infatti della rilevazione più alta e conferma come il rallentamento economico in atto porta varie società, dalla Spagna all’Italia, a ridurre la forza lavoro in un periodo di debolezza generale della domanda.
Oltre alla banca centrale inglese in settimana, attese misure accomodanti in luglio anche dalla Bank of Japan, la banca centrale del Giappone.
Intanto, in linea con le attese degli esperti, la Reserve Bank of Australia (RBA), la banca centrale dell’Australia, in giornata decide di mantenere i tassi di interesse stabili al 3,5%, dopo un taglio di 50 punti base in maggio e 25 punti base in giugno.
Nello statement ufficiale il Governatore della RBA Glenn Stevens sostiene che l’economia australiana è cresciuta oltre le attese nella prima parte del 2012, nonostante i segnali di debolezza dalla Cina e dall’Europa.
Contrariamente alle attese, l’attività manifatturiera degli Stati Uniti registra contrazione in giugno, per la prima volta da quando l’economia uscì dalla recessione tre anni fa. Segnale che la fase di ripresa viaggia davvero a rilento. Ecco dunque che le speranze sono ora riposte sulla Fed.
Indice Nikkei della Borsa di Tokyo in chiusura +63,11 punti (+0,70%) a 9.066,59.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo (+0,66%). Nikkei (+0,70%), Seul (+0,87%), Sydney (-0,22%), Hong Kong (+1,32%), Shanghai (+0,36%), Singapore (+0,87%).
Commodities: Wti ($84,56, +0,97%), Brent ($98,25, +0,93%), oro ($1.606,50, +0,55%), argento ($27,845, +1,26%), rame ($3,5225, +1,66%).
Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2611 (+0,24%), contro lo yen giapponese a ¥100,63 (+0,62%), contro il franco svizzero a CHF 1,2013 (+0,04%), contro la sterlina a GBP 0,8028 (+0,12%). Dollaro/yen a ¥79,82 (+0,43%).
Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 2,00 punti (+0,15%) a 1.359,50. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,592%.
“Le prospettive per nuovi interventi da parte delle banche centrali sono buone e vanno di aiuto all’azionario globale”, ha detto a Bloomberg Mikio Kumada, strategista global a Singapore per LGT Capital Management.