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Azionario Asia in calo. Tokyo interviene e vende yen

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Bangkok – Listini asiatici in calo. Gli investitori si prendono una pausa dopo un rally di circa il 10% la scorsa settimana, a seguito del piano Ue per cercare di contrastare la crisi del debito nella regione. Tra i principali indici, l’unico a tenere è il Nikkei della Borsa di Tokyo, che beneficia dell’intervento unilaterale sul cambio da parte del Giappone per contrastare l’eccessiva forza dello yen. La divisa nipponica cede dunque oltre il 4% contro il dollaro americano. Euro a $1,4000.

Il ministro delle Finanze giapponese, Jun Azumi, annuncia che il governo è intervenuto unilateralmente nel cambio per contrastare la forza dello yen, apprezzato di recente nonostante una maggiore fiducia sull’azionario e sulle misure messe sul tavolo Ue per contenere la crisi. Dopo aver inizialmente toccato ¥75,31 contro il dollaro, record dalla seconda guerra mondiale, il cambio ha ceduto oltre il 4% attorno ¥79. Non è stata comunicata la portata dell’intervento.

Ora è attesa per l’incontro del 3 e del 4 novembre a Cannes, Francia, tra i leaders del G20.

In settimana occhi puntati anche sulle decisioni di politica monetaria da parte di Stati Uniti, Australia ed Europa.

Dollaro americano sotto pressione con gli investitori che ritornano verso assets più rischiosi. Come conseguenza l’indice Vix, “indice della paura”, nella giornata di venerdì è calato ai minimi da 2 mesi.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in calo del 2,99%. Nikkei (-0,69% in chiusura), Seul (-1,06%), Sydney (-1,27%), Hong Kong (-1,09%), Shanghai (-0,21%), Singapore (-1,15%).

Commodities in calo: Wti ($92,61, -0,76%), Brent ($109,19, -0,65%), oro ($1.713,8, -1,91%), argento ($34,375, -2,59%), rame ($3,6015, -2,82%).

Nel valutario, moneta unica in calo contro il biglietto verde, cede oltre l’1%. Euro contro il dollaro a $1,4000 (-1,04%), contro lo yen giapponese a ¥110,46 (+3,09%), contro il franco svizzero a CHF 1,2210 (+0,09%), contro la sterlina a GBP 0,8752 (-0,22%). Dollaro/yen a ¥78,92 (+4,21%).

Futures sull’indice S&P500 in calo di 10,25 punti (-0,8%) a 1.270,75 punti. Rendimenti dei Treasury a 10 anni in calo di 3pb al 2,282%.

“La debolezza del dollaro, le coperture short e un mercato ipercomprato sin dall’inizio di ottobre, hanno posto le basi per questa correzione”, ha detto a Reuters Colin Bradbury, strategista capo Asia ex-Japan per Daiwa Capital Markets. “Dopo essere balzato in territorio ipercomprato, era normale assistere a prese di profitto”.

“Dopo l’intervento sullo yen, ora si teme che anche banche centrali nella regione facciano lo stesso per proteggere le esportazioni”, ha detto a Bloomberg Henry Lin, strategista valutario per Taiwan Shin Kong Commercial Bank.