Bangkok – Listini asiatici in calo. La Grecia continua a fare paura. Dopo due giorni non si è ancora riusciti a formare un governo. Aumentano i rischi che gli sforzi fatti negli ultimi mesi vengano vanificati, visto che in caso non venissero apportate avanti le misure di austerità richieste, il paese potrebbe non ricevere più gli aiuti finanziari necessari per evitare il default. Euro a $1,2979.
Il candidato di sinistra a Primo ministro, Alexis Tsipras, a seguito delle elezioni di domenica ha parlato di rifiutare nuovi aiuti internazionali per il paese, come condizioni per la formazione di una coalizione. Aumenta la probabilità che la Grecia lasci l’euro.
Secondo le stime ufficiali la Grecia potrebbe finire a corto di liquidità già dal prossimo mese, in caso non segua quanto richiesto per ricevere nuovi finanziamenti internazionali.
Gli investitori continuano a cercare rifugio nei Treasury statunitensi, con rendimenti scesi fino all’1,81% ieri, e sui bund tedeschi, che hanno toccato un minimo record di 1,533%. In calo l’oro, in linea con la debolezza dell’euro e la forza del dollaro statunitense.
Il governo australiano annuncia che taglierà la spesa pubblica, per la prima volta da almeno 42 anni, mentre il Primo ministro Julia Gillard conferma che il surplus in bilancio imposterà le basi per un nuovo taglio dei tassi di interesse.
L’indice S&P GSCI Index delle principali materie prime, con anche i cali in giornata, arriva praticamente ad azzerare tutti i rialzi registrati dall’inizio del 2012. La gomma registra la variazione negativa più forte dallo scorso 10 novembre, mentre i futures sul greggio cedono circa mezzo punto percentuale, in calo per il sesto giorno di fila, la scia più lunga dal luglio 2010.
Prosegue il periodo no per l’indice azionario del Giappone, cede oltre 100 punti e si avvicina pericolosamente a perdere quota 9.000 punti, dopo che di recente scambiava ben oltre i 10.000 punti. In giornata il livello dovrebbe reggere, ma in caso di ulteriori sell domani, questo importante valore potrebbe essere infranto con facilità.
In giornata sono 13 le società nell’indice Nikkei 225 che hanno riportato i risultati d’esercizio. Tra queste il gigante dell’auto Toyota Motor.
Le 455 società nell’indice MSCI Asia Pacific che ad oggi hanno annunciato i conti sul primo trimestre 2012, hanno deluso gli analisti con -0,4% rispetto alle stime.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans in calo (-0,77%). Nikkei (-1,49%), Seul (-0,85%), Sydney (-0,97%), Hong Kong (-0,87%), Shanghai (-1,65%), Singapore (-0,74%).
Commodities: Wti ($96,60, -0,42%), Brent ($112,25, -0,43%), oro ($1.593,10, -0,71%), argento ($29,10, -1,22%), rame ($3,6595, -0,49%).
Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2979 (-0,15%), contro lo yen giapponese a ¥103,55 (-0,27%), contro il franco svizzero a CHF 1,2008 (-0,02%), contro la sterlina a GBP 0,8041 (-0,07%). Dollaro/yen a ¥79,78 (-0,14%).
Futures sull’indice S&P500 in calo di 3,75 punti (-0,28%) a 1.354,75. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,835%.
“L’Europa continua ad essere il problema più grande che interessa i mercati globali al momento. C’è bisogno di maggiore chiarezza”, ha detto a Bloomberg Andrew Pease, capo strategista investimenti Asia-Pacifico a Sydney per Russell Investment Group. “Non è ancora chiaro quanto sarà forte questa recessione e quali effetti porterà in altre parti del sistema economico generale”.