
Bangkok – Listini asiatici in calo dopo la nota dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, che ha avvertito della possibilità di un downgrade per i paesi dell’eurozona, andando dunque a mettere maggiore pressione verso i leader europei, che si incontreranno l’8 e il 9 dicembre per un meeting giudicato importantissimo per le sorti dell’area. Euro a $1,3371.
L’alert senza precedenti frena il rally nell’azionario globale, iniziato la scorsa settimana e protrattosi fino a ieri. I titoli asiatici perdono per la prima volta negli ultimi sette giorni.
Stando alla nota di S&P, Germania, Francia e altri quattro paesi AAA potrebbero perdere il rating massimo, in base ai risultati del meeting verso la fine di questa settimana. Meeting sempre più atteso e con l’avvicinarsi crescono le aspettative.
Per il secondo mese di fila, la Banca centrale dell’Australia (RBA), ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli dunque al 4,25%, citando il possibile impatto che la crisi in corso in Europa potrebbe avere nell’attività economica futura del paese.
Anche l’Asian Development Bank avverte sui “rischi al ribasso” per l’Asia, vista la possibilità di una recessione negli Stati Uniti e in Europa, che porterebbe anche a destabilizzare l’afflusso di capitali nell’area.
In calo le principali materie prime, in particolar modo i metalli, sia i preziosi, sia gli industriali.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo dell’1,52%. Nikkei (-1,39% in chiusura), Seul (-1,35%), Sydney (-1,48%), Hong Kong (-1,39%), Shanghai (-0,16%), Singapore (-0,88%).
Commodities: Wti ($100,40, -0,58%), Brent ($109,25, -0,51%), oro ($1.714,10, -1,18%), argento ($31,87, -1,55%), rame ($3,5455, -1,94%).
Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3371 (-0,13%), contro lo yen giapponese a ¥103,95 (-0,15%), contro il franco svizzero a CHF 1,2346 (+0,15%), contro la sterlina a GBP 0,8556 (-0,06%). Dollaro/yen a ¥77,74 (-0,03%).
Futures sull’indice S&P500 in calo di 7,75 punti (-0,62%) a 1.247,25. Rendimenti dei Treasury a 10 anni su di 1 punto base al 2,051%.
“Si teme che il deficit nei paesi europei, tra cui Italia e Spagna, possa aumentare e portare a un nuovo taglio del rating sui bond governativi”, ha detto a Bloomberg Fumiyuki Nakanishi, strategista per SMBC Friend Securities a Tokyo.