Bangkok – listini asiatici in calo, estendono la peggiore performance sul mese sin dai tempi più volatili dell’ultima crisi finanziaria globale, nell’ottobre 2008. Per l’indice benchmark della regione si tratta in aggiunta del ribasso peggiore su base trimestrale dal dicembre 2008. In calo anche la moneta unica. Eurodollaro a $1,3544.
Il report sull’andamento del Pil americano nel secondo trimestre non sembra aver scacciato via i timori su un rallentamento della crescita per la più grande economia al mondo. Non riesce a ripristinare la fiducia sulla situazione in Europa nemmeno l’approvazione del Parlamento tedesco al rafforzamento del fondo europeo cosiddetto Salvastati (Esfs), nonostante la larga maggioranza: 523 sì, 85 contrari e 3 astensioni.
Investitori intimoriti hanno ridotto la loro esposizione verso asset rischiosi durante il periodo luglio-settembre. I mercati dei paesi emergenti, considerati con fondamentali migliori rispetto a quelli dei paesi occidentali, non sono stati immuni.
Riapre la borsa di Hong Kong, dopo essere stata chiusa ieri per il tifone Nesat. A registrare i cali più consistenti sono le società cinesi quotate nell’isola, in particolar modo i titoli bancari. Il listino è il peggiore della regione.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans della regione in calo dello 0,74%. Nikkei (-0,01% in chiusura), Seul (+0,02%), Sydney (-0,1%), Hong Kong (-2,07%), Shanghai (-0,32%), Singapore (-1,15%).
Rialzo delle commodities: Wti ($82,86, +0,88%), Brent ($104,3, +0,34%), oro ($1.629,8, +0,77%), argento ($31,145, +2,04%), rame ($3,2635, +0,54%).
Nel valutario, deprezzamento generalizzato della moneta unica. Eurodollaro a $1,3544 (-0,29%), euro sullo yen giapponese a ¥103,81 (-0,53%), sul franco svizzero a CHF 1,2187 (-0,03%), sulla sterlina inglese a GBP 0,8694 (-0,06%). Dollaro/yen a ¥76,64 (-0,22%).
Futures sull’indice S&P500 in calo di 5,25 punti (-0,45%) a 1.151. Sotto di 2pb anche i rendimenti dei Treasury a 10 anni, all’1,979%.
“Il sentiment va e viene molto rapidamente ultimamente”, ha detto a Bloomberg Tim Schroeders, gestore di Pengana Capital Ltd. “Le persone sono ancora molto incerte sull’outlook macroeconomico a questo punto e l’avversione al rischio prevale fino a quando maggiore certezza non arriverà dalle autorità”.