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Azionario Asia giù: dubbi su capacità anti-crisi della Spagna

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Bangkok – Listini asiatici in calo. Torna in primo piano il pericolo Eurozona. Stavolta è la Spagna al centro dell’attenzione dei mercati, dopo che due regioni del paese, fortemente indebitate, hanno fatto richiesta di aiuti al governo centrale. Euro a $1,2101.

I timori sono dunque che la quarta più grande economia dell’Europa possa trovarsi costretta a seguire quanto già fatto da Grecia, Irlanda e Portogallo. I rendimenti dei titoli di stato spagnoli a 10 anni sono dunque in forte rialzo, ben oltre la soglia critica del 7%. Su +26 punti base al 7,238%.

Il tutto porta a un forte aumento della domanda di asset rifugio. Ecco che i rendimenti dei Treasury a 10 anni raggiungono dei minimi record, arrivando a toccare l’1,4348%. Giù anche i rendimenti dei titoli a 5 anni (minimi di sempre allo 0,5555%) e a 2 anni (0,1933%, minimi dallo scorso settembre).

Attenzione anche ai dati in arrivo in settimana, potrebbero confermare il periodo di debolezza attraversato dall’economia globale, con calo della crescita per la più grande economia al mondo e produzione manifatturiera, e non, debole in Europa.

La crescita economica degli Stati Uniti nel secondo trimestre 2012 è stata probabilmente +1,4%, secondo la media degli analisti intervistati da Bloomberg. Si tratterebbe della variazione più bassa sin dallo stesso periodo lo scorso anno, dopo +1,9% nei primi tre mesi del 2012.

Indice Nikkei di Tokyo sui minimi da cinque settimane, colpito dalla debolezza dei titoli dell’elettronica di consumo. La forza dello yen contro l’euro, sui massimi da 11 anni, offusca le prospettive per gli esportatori nipponici. Dollaro sui minimi da 7 settimane contro lo yen.

Il Nikkei termina la giornata con -161,55 punti (-1,86%) a 8.508,32 punti.

Crescita economica attesa della Cina +7,4% nel secondo trimestre, secondo le stime di Song Guoqing, membro del comitato di politica monetaria della People’s Bank of China.

Il Fondo Monetario Internazionale interromperà il versamento di aiuti alla Grecia, aumentando dunque la probabilità che il paese sia insolvente già da settembre, secondo quanto riporta il Der Spiegel, citando fonti dell’Unione europea.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in calo (-1,54%). Nikkei (-1,86%), Seul (-1,84%), Sydney (-1,60%), Hong Kong (-2,59%), Shanghai (-1,21%), Singapore (-0,84%).

Commodities: Wti ($89,99, -2,00%), Brent ($104,94, -1,77%), oro ($1.575,40, -0,47%), argento ($26,955, -1,27%), rame ($3,39, -1,70%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2101 (-0,17%), contro lo yen giapponese a ¥94,49 (-0,62%), contro il franco svizzero a CHF 1,2006 (+0,03%), contro la sterlina a GBP 0,7771 (+0,05%). Dollaro/yen a ¥78,09 (-0,45%).

Futures sull’indice S&P500 in calo di 8,25 punti (-0,61%) a 1.350,00. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,426%.

“La situazione continuerà a essere volatile, continuerà a essere difficile”, ha detto a Bloomberg Raymond Chan, chief Asia-Pacific investment officer di Allianz Global Investors. “Non abbiamo visto alcuna soluzione che ci assicuri sulla stabilità dell’euro e che rimarrà intatto. Riguardo la Cina, non ci aspettiamo una forte ripresa, ma almeno il peggio dovrebbe essere passato”.