Bangkok – Listini asiatici in ribasso, appesantiti, oltre che dalle notizie provenienti dall’Europa, dai rinnovati timori sul processo di ripresa economica negli Stati Uniti. Gli ultimi dati macro deludono e generano dubbi tra gli investitori, riguardo l’ottimismo generato negli ultimi giorni dal report positivo del Fondo Monetario Internazionale, che aveva rivisto al rialzo le stime crescita economica 2012 e 2013. Euro a $1,3155.
Abbandonati gli asset rischiosi con il problema nel Vecchio Continente che ancora non sembra trovare soluzione, e picchi di paura rinnovano l’avversione al rischio degli investitori. Nonostante le smentite da parte del Fmi, si teme che la Spagna possa essere la prossima pedina, dopo Grecia, Irlanda e Portogallo, a richiedere aiuti finanziari dalla comunità internazionale.
L’euro scambia ormai sui minimi da 20 mesi contro la sterlina inglese, con le potenze G-20 che confermano il ruolo determinante dell’Europa nel rallentare, con la crisi in atto, la ripresa economica globale. Lo riporta Bloomberg citando la bozza dell’annuncio che dovrà essere ancora pubblicato.
Si continua dunque a cercare rifugio sui Treasury degli Stati Uniti, e i rendimenti dei titoli a 10 anni restano sotto la soglia del 2% per il sesto giorno di fila.
Ancora nessun test particolare per lo yuan, dopo che pochi giorni fa la banca centrale cinese ha deciso di aumentare la banda di cambio, portandola dallo 0,5% all’1%. Rapporto dollaro/yuan ancora poco variato.
Intanto tra i principali listini dell’Asia, il Shanghai Composite della Cina è oggi il migliore. Gli investitori scommettono su nuove misure monetarie accomodanti da parte della People’s Bank of China (taglio dei requisiti di riserva) e nuovi stimoli fiscali da parte del governo (aumento della spesa e infrastrutture) per stimolare la crescita economica.
In giornata si guarda all’indice tedesco sul clima economico, atteso a 109,5 ad aprile, rispetto i 109,8 del mese precedente.
Riguardo gli utili delle società Usa, in giornata tra i nomi più prestigiosi McDonald, General Electric e Schlumberger.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans in leggero ribasso (-0,45%). Nikkei (-0,28%), Seul (-1,26%), Sydney (-0,07%), Hong Kong (+0,02%), Shanghai (+0,97%), Singapore (0%).
Commodities: Wti ($102,71, +0,43%), Brent ($118,34, +0,29%), oro ($1.646,50, +0,31%), argento ($31,82, +0,13%), rame ($3,6475, +0,55%).
Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3155 (+0,16%), contro lo yen giapponese a ¥107,31 (+0,11%), contro il franco svizzero a CHF 1,2018 (-0,02%), contro la sterlina a GBP 0,8187 (+0,11%). Dollaro/yen a ¥81,57 (-0,04%).
Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 2,00 punti (+0,15%) a 1.374,50. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,968%.
“I mercati ormai sembrano attendere brutte notizie in continuazione dall’Europa”, ha detto a Bloomberg Kurt Magnus, direttore valutario per Nomura Holdings a Sydney. “Non ci sono segnali convincenti nel mercato azionario, dunque non c’è fiducia”.