Bangkok – listini asiatici in rialzo, sulla continua speranza che i leader europei mantengano le promesse e adottino misure concrete per contrastare la crisi che imperversa nella regione e che rischia di minare l’intera economia globale. Euro a $1,3788.
Dopo essere state fortemente vendute nelle ultime settimane, a causa dei timori sull’andamento economico globale, tornano ad essere comprate le azioni degli esportatori asiatici. Diversi investitori alla ricerca di opportunità le reputano sottoprezzate, visto che si attendono un miglioramento del sentiment generale.
Si investe comunque sempre con tanta cautela, visto che nell’ultimo periodo il mercato è stato abituato a falsi segnali e notizie negative che sono andate ad offuscare quelle positive.
Indicatore di maggiore stabilità ed appetito per il rischio, il VIX, definito anche “indice della paura”, torna sui 30 e continua a scendere dopo che ad agosto aveva toccato dei valori da vero e proprio periodo di crisi, sui 50. Ma gli analisti avvertono, “rimane su valori elevati e i cali sono soltanto una correzione dalle visioni eccessivamente pessimistiche delle ultime settimane”, ha detto Junya Tanase, strategista capo di JPMorgan Chase a Tokyo.
Le minute pubblicate ieri sulla riunione del 21 settembre scorso del Federal Open Market Committee hanno evidenziato “ancora una considerevole incertezza intorno alle prospettive di una graduale ripresa dell’attivita’ economica”.
In giornata frena gli entusiasmi l’ultimo dato sulla bilancia commerciale cinese, che per il secondo mese di fila ha registrato una contrazione del surplus. Dato comunque che deve essere interpretato come un rallentamento del trend, visto che le esportazioni sono comunque balzate del 17,1% rispetto allo stesso mese del 2010.
Dalla Cina, anche la notizia dell’introduzione di una serie di misure per aiutare le società più piccole, tra cui un taglio dell’imposizione e accesso facilitato ai prestiti bancari.
Il Kospi di Seul beneficia dell’accordo con gli Stati Uniti per l’introduzione di un Free Trade Agreement (trattato di libero scambio) tra i due paesi.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans della regione in rialzo dello 0,82%. Nikkei (+0,97% in chiusura), Seul (+0,75%), Sydney (+0,96%), Hong Kong (+1,02%), Shanghai (+0,16%), Singapore (+0,01%).
Calo generalizzato per le principali commdoties: Wti ($84,77, -0,93%), Brent ($111,09, -0,24%), oro ($1.672,5, -0,6%), argento ($32,39, -1,22%), rame ($3,327, -1,96%).
Nel valutario, in leggero rialzo la moneta unica sul biglietto verde. Euro contro il dollaro a $1,3788 (+0,04%), contro lo yen giapponese a ¥106,29 (-0,15%), contro il franco svizzero a CHF 1,2365 (+0,24%), contro la sterlina a GBP 0,8759 (+0,08%). Dollaro/yen a ¥77,08 (-0,19%).
Futures sull’indice S&P500 giù di 2,5 punti (-0,21%) a 1.195,75. Rendimenti dei Tresury a 10 anni in calo di 1pb al 2,199%.
“Il mercato azionario continua a dare ai leader europei il beneficio del dubbio”, ha detto al Wall Street Journal Mark Smith, economista per ANZ bank a Wellington, aggiungendo che in questi giorni si continuerà a guardare con attenzione alle misure concrete per risolvere il problema debito.
“I mercati si sentono meglio. Il sentiment è che le cose si stanno mettendo in ordine: il coinvolgimento del settore privato alla Grecia, la ricapitalizzazione delle banche e l’allargamento del fondo Efsf”, ha detto a Reuters un trader di una banca asiatica.