
ROMA (WSI) – Il partito che ha incassato più soldi è Forza Italia: 291 milioni di euro. Il personaggio politico più finanziato è Letizia Moratti, ex sindaco di Milano eletta in quota centrodestra (18,3 milioni), seguita dall’europarlamentare Vito Bonsignore, ex Fi oggi Ncd (5,6 milioni). Tra le società private, invece, la ‘Publitalia 80’ fondata da Silvio Berlusconi risulta al primo posto per denaro elargito, mentre tra i partiti spicca il Pdl con 212 milioni erogati (buona parte dei quali alla stessa Fi).
Secondo i dati forniti a Repubblica.it da Openpolis, in 21 anni – dal 1992 al 2013 – aziende, privati e singoli politici hanno finanziato i partiti con 1,5 miliardi di euro. Una cifra che si affianca ai 2,7 miliardi di soldi pubblici che le stesse forze politiche hanno ricevuto a partire dal 1994, per un totale di 4,2 miliardi di euro.
Il finanziamento privato ai partiti, infatti, è un filone a sé stante rispetto a quello pubblico: un groviglio di ‘dare e avere’ che si compone di più sfaccettature e che va ad affiancarsi ai cosiddetti ‘rimborsi elettorali’. Accanto ai partiti che hanno ricevuto il denaro, ci sono anche i singoli politici che hanno ricevuto soldi. Gli stessi partiti e politici, però, sono a loro volta finanziatori, al pari dei privati e delle aziende che nel corso degli anni hanno voluto fornire sostegno economico al pianeta politico.
Sulla base di quali regole? A oggi la normativa impone ai partiti di dichiarare i finanziamenti privati di importo superiore a una determinata cifra. Fino al 2003, il tetto stabilito era di 6.600 euro. Nel 2004 l’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, alzò la soglia agli attuali 50mila euro. Va da sé che la scelta di dichiarare o meno i finanziamenti di entità inferiore è affidata al libero arbitrio di chi li effettua.
Nei giorni scorsi il commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, ha bocciato di fatto il decreto legge che ha rimodulato il finanziamento ai partiti e che è diventato norma dello Stato solo un mese fa. Quel testo prevede un atterraggio morbido per i partiti, che hanno tre anni ancora prima di veder sparire l’afflusso di soldi pubblici nelle tesorerie delle sezioni. Come compensazione riceveranno – su base volontaria dei cittadini – la quota del 2 per mille del reddito Irpef da parte dei contribuenti che la vorranno devolvere.
Ma chi è che ha erogato i soldi in questi 21 anni? Si va dalle aziende ai privati (come il finanziere americano George Soros che ha dato 2 milioni alla lista Marco Pannella, l’ex presidente Abi Giuseppe Mussari con quasi 700mila euro ai Ds di Siena e il proprietario del Palermo Calcio Maurizio Zamparini con 460mila euro spalmati tra Msi, An e Udc) fino alle singole associazioni di categoria. Costruttori, imprese edili, banche, società immobiliari e di pubblicità, pianeta agricolo e mondo farmaceutico sono tra i principali finanziatori.
Nella classifica spicca la Publitalia 80 Spa (43,7 milioni di euro divisi negli anni tra Psi, Dc, Pli, Pri, Msi, Lega Nord e Forza Italia ). A ruota, figurano Gianmarco Moratti (12,3 milioni a Letizia Moratti) e la Beta Immobiliare Srl (11,5 milioni al Pds) seguiti, tra gli altri, dalla Mec Spa di Torino, holding legata alla famiglia Bonsignore (4,8 milioni allo stesso Vito Bonsignore) Banca Intesa (3,1 milioni ai Ds), Fininvest (3 milioni a Forza Italia), il conte Giannino Marzotto (2 milioni di euro tra Forza Italia e Lega Nord), famiglia Caltagirone (1,5 milioni di euro in buona parte all’Udc), Autostrade Spa (1,1 milioni ad An, Forza Italia, Lega Nord, Udc, Udeur, Prodi e Margherita), Mondadori (485mila euro a Forza Italia), Manutencoop (470mila euro tra Ds, Margherita e Ulivo), Confederazione generale dell’agricoltura (377mila euro divisi tra Ppi e singoli politici), Farmindustria (374mila euro tra Lega Nord, Forza Italia, comitato Rutelli e Pietro Folena), ed Esselunga (335mila euro perlopiù a Forza Italia e Ccd).
Nella lista, con 467mila euro spalmati tra Lega Nord, Ds, Pd, Udc e Pdl, c’è anche la Progetto 90 Srl di Sergio Scaramellini, immobiliarista romano che da anni affitta appartamenti alla Camera dei deputati. Più in basso, anche la Pizzarotti Spa di Parma (315mila euro) che nel 2008-2009 ha finanziato Forza Italia e Pdl. Sempre a Forza Italia, nel 2004 sono stati erogati 330mila euro dalla famiglia Riva (Ilva), dalla Merloni elettrodomestici (41mila euro) e dalla Air One di Carlo Toto che con 90mila euro complessivi ha sostenuto anche An, Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema.
A erogare il denaro, però, non sono solo i privati. A finanziare sono anche i singoli politici. E’ il caso di molti parlamentari che versano quote importanti al proprio partito. Ed è il caso di Paolo Vigevano, ex tesoriere del Partito radicale ed ex deputato Fi, che ha versato 4,2 milioni di euro alla lista Marco Pannella. Fausto Bertinotti (Prc) ha finanziato il proprio partito con 1,7 milioni di euro, Emma Bonino (Radicali) ha fornito 1,5 milioni alla lista Pannella e Nichi Vendola (oggi Sel) ha dato 980mila euro al Prc. Da Vito Bonsignore (oggi Ncd) 907mila euro all’Udc, da Roberto Calderoli (Carroccio) 758mila euro alla Lega Nord, da Giuliano Pisapia (Sel) 736mila euro al Prc, da Roberto Maroni (Carroccio) 531mila euro alla Lega Nord, da Massimo D’Alema (Pd) 402mila euro ai Ds.
L’andamento annuale del finanziamento privato ha il suo primo picco nel 2001, quando i numeri salgono fino a 75 milioni di euro rispetto ai quasi 50 milioni del 1992. Nel 2004 la cifra cresce ancora (99 milioni), e sfonda il tetto dei 100 milioni l’anno successivo. L’exploit si avrà nel 2008 (175 milioni) e nel 2009 con 207 milioni di denaro privato erogato. La particolarità è anche il numero delle transazioni: mentre negli anni precedenti i versamenti erano tanti e di minore importo (più di 2mila transazioni da 44mila euro di media l’una), nel 2009 le transazioni si fermano a quota 250. Ciascuna di esse, però, risulterà di circa 830mila euro: sarà minore la frequenza dei versamenti, ma sarà maggiore l’importo.
Complessivamente, oltre 291 milioni di euro sono finiti nelle tasche di Forza Italia, che guida così la classifica delle forze politiche ‘riceventi’. Il partito fondato da Silvio Berlusconi inizia a incassare soldi nel 1994 (2,7 milioni di euro) e raggiunge il culmine nel 2005 quando arriva a ricevere quasi 18 milioni. A partire dal 2007 la cifra comincia a scendere drasticamente (726mila euro) ma inizia a lievitare quella del Popolo della libertà, nato per volontà dello stesso Berlusconi dalla fusione tra Fi e An: più di 60 milioni di euro confluiranno nel 2008 nelle casse del Pdl. La situazione tornerà a ribaltarsi nel 2013, quando la scissione interna tornerà a dar vita a Forza Italia (con la contestuale nascita del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano). Al Pdl andranno 13,5 milioni di euro, alla rinata Fi ben 15 milioni.
A seguire, nella classifica ci sono i Ds (con 175 milioni) e la Margherita (con 117 milioni di euro). E anche in casa del centrosinistra italiano, l’andamento dei flussi di denaro va di pari passo con le fusioni e la nascita di nuovi partiti. Nel 1992 il Pds riceveva oltre 11 milioni di euro: una cifra che si manterrà grosso modo stabile fino al picco del 1997 (18 milioni di euro), salvo poi dimezzarsi l’anno successivo, quando i soldi comincerà a prenderli il partito dei Ds. A partire dal 2002, però, anche la Margherita diventa ‘ricevente’. Entrambi continueranno a esserlo per parecchio tempo, sovrapponendosi prima all’Ulivo, e poi, dal 2009, al Partito democratico. In realtà, ancora nel 2010 il grosso delle erogazioni va a Ds e Margherita (9,6 milioni al primo, 5,7 milioni al secondo). Soltanto nel 2012 la situazione si ribalta: 10,6 milioni al Pd, 500mila euro ai Ds e quasi 300mila euro ai Dl.
A scorrere l’elenco, emerge che il Pdl è al quarto posto con 108 milioni, seguono An (104 milioni), Pds (90 milioni) e Lega Nord (76 milioni).
Col denaro del finanziamento privato, però, non sono stati ‘sostenuti’ soltanto i partiti, ma anche singoli esponenti politici: sindaci, parlamentari, governatori, capi di governo e candidati premier. Dal 1992 al 2013 è la Moratti, già sindaco di Milano, ad aggiudicarsi il primo posto nella classifica dei politici che hanno avuto il più alto numero di finanziamenti con 18,3 milioni di euro.
Dopo di lei c’è Bonsignore con 5,6 milioni di euro. A Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma in quota centrosinistra, sono andati 4,5 milioni di euro. Tra gli ex presidenti del Consiglio, se Romano Prodi è al quarto posto (ha ricevuto 2,9 milioni di euro), per trovare Silvio Berlusconi bisogna scendere fino al 30esimo posto con 266mila euro. Ancora più in basso (32esimo) c’è Massimo D’Alema con 265mila euro. L’ex segretario Pd Pierluigi Bersani è 26esimo con 307mila euro. Nella parte bassa della lista figurano, tra gli altri, anche l’ex sottosegretario di Stato ex Pdl Gianfranco Miccichè (259mila euro), l’ex ministro Dc oggi Udc Paolo Cirino Pomicino (253mila euro), l’ex europarlamentare Ds Massimo Carraro (152mila euro), l’ex senatore Pdl Marcello Dell’Utri (85mila euro), l’ex ministro in quota Udc Rocco Buttiglione (31mila euro) e l’ex senatore per l’Ulivo Giuseppe Ayala (16mila euro).
Copyright © La Repubblica. All rights reserved