Economia

Auto Italia: immatricolazioni in calo del 50% da inizio anno. Persi 8,3 miliardi di fatturato

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Seppure in miglioramento rispetto ai due mesi precedenti, il mercato italiano dell’auto resta ancora in profondo rosso nel mese di maggio. Secondo i dati diffusi ieri dal ministero dei Trasporti, il mese scorso sono state vendute 99.711 auto, il 49,6% in meno dello stesso mese del 2019. Ad aprile le vendite erano state quasi azzerate con un -97,55% mentre a marzo avevano segnato un drastico -85,39%.

Da inizio anno le immatricolazioni sono state 451.366, con un calo del 50,45% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso.

Flessioni superiori alla media del mercato sono state registrate nello stesso mese dal gruppo FCA che ha venduto 22.193 vetture, il 57,22% in meno dello stesso mese del 2019.

La quota di mercato è scesa dal 26,2% al 22,26%. Nei cinque mesi le auto immatricolate dal gruppo sono 109.702, in calo del 51,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. La quota è al 24,3% (-0,75%).

“Il dato è drammatico” – commenta il Centro Studi Promotor (CSP), che parla di una “perdita di fatturato di 8,3 miliardi a cui occorre aggiungere 1,8 miliardi di minor gettito Iva”, si tratta di un risultato “sconvolgente”. E questo “rischia di essere solo la punta di un iceberg perché, procedendo alla velocità dei primi cinque mesi dell’anno, le immatricolazioni a fine 2020 si collocherebbero a quota 950.000 con un calo di fatturato rispetto al 2019 di 17,4 miliardi e di gettito IVA di 3,8 miliardi”.

Una “crisi drammatica” per l’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, che ribadisce “l’urgente necessità di immediati e concreti provvedimenti che siano di efficace sostegno al settore auto” .

L’Unrae parla di “crisi drammatica” per il mercato dell’auto e mette in guardia sul rischio di decine aziende con i loro 160mila posti di lavoro.

“Il dato delle immatricolazioni di maggio – commenta Michele Crisci, Presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere – per la maggior parte consegne di ordini sottoscritti prima dell’inizio dell’emergenza da Covid-19, conferma la gravità della crisi senza precedenti che sta attraversando il settore auto”. Nonostante la riapertura a inizio maggio, dopo due mesi di chiusura completa, “il sistema della distribuzione auto resta attanagliato da una grave crisi di liquidità, appesantito da centinaia di migliaia di veicoli fermi nei piazzali e con le risorse messe a disposizione dal decreto Liquidità ancora impigliate nella burocrazia e bloccate all’interno del sistema bancario”. E’ sempre più grande il rischio di chiusura nei prossimi mesi di centinaia di imprese della filiera della distribuzione auto – avverte Crisci – che si accompagnerebbe drammaticamente alla scomparsa di decine di migliaia di posti di lavoro”.

Male anche il mercato dell’usato. A maggio – sottolinea il Ministero – ci sono stati 206.967 trasferimenti di proprietà di auto usate, con un -44,61% rispetto allo stesso mese del 2019. Il volume globale delle vendite (306.678 macchine) ha quindi interessato per il 32,51% auto nuove e per il 67,49% usate.