Economia

Auto, gli incentivi 2009 hanno attenuato crisi mercato pubblicitario

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(Teleborsa) – “Gli incentivi varati lo scorso anno dal Governo a supporto dell’auto hanno attenuato la crisi del mercato pubblicitario, portando nelle tasche degli operatori pubblicitari 100 milioni di ricavi in più”. E’ questa la conclusione di una ricerca del Centro Studi Fleet & Mobility tesa misurare l’impatto delle misure a sostegno dell’acquisto di auto nuove sull’andamento del mercato pubblicitario nel 2009. Dall’analisi emerge come a trarre vantaggio dagli incentivi non siano stati solo i privati cittadini intenzionati ad acquistare un veicolo nuovo e le Case automobilistiche che producono modelli con le caratteristiche giuste per ottenere il massimo dell’incentivo (come le Case “generaliste”, tra cui Fiat); anche l’indotto dell’automotive ne ha tratto vantaggio, a cominciare dai concessionari fino al mercato della pubblicità. Il comparto auto è il secondo investitore pubblicitario dopo quello alimentare. Il grafico (costruito dal Centro Studi Fleet&Mobility sui dati ufficiali Nielsen) riporta il valore percentuale degli investimenti pubblicitari delle Case a gennaio 2009 (pre-incentivi) e nel periodo febbraio-dicembre dello stesso anno. All’inizio del 2009, quando si era in piena crisi e i clienti a tutto pensavano fuorché a cambiare l’auto, il mercato pubblicitario perdeva oltre il 30% rispetto all’anno precedente. A febbraio sono stati varati gli incentivi e subito le Case hanno aumentato la spesa pubblicitaria, per attirare i clienti in concessionaria. Risultato: il mercato pubblicitario ha recuperato, limitando la flessione rispetto al 2008 al 19%, grazie appunto al periodo febbraio-dicembre dove la perdita di giro d’affari è stata del 17%. Il grafico (qui in alto) mostra gli investimenti delle Case in pubblicità a sostegno della vendita di auto nuove. Dagli 840 milioni del 2007 ai 662 del 2009, che certamente sarebbero stati molti meno senza la “corsa al cliente” scatenata dagli incentivi. In valore assoluto, il recupero ha portato circa 100 milioni in più di ricavi nelle tasche degli operatori pubblicitari, prima fra tutti la televisione, che attira circa i 2/3 del totale investimenti.