Economia

Auto: CSP, mercato italiano in coma profondo

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(Teleborsa) – E’ in coma profondo il mercato italiano dell’auto. A sostenerlo CSP dopo i dati di agosto sulle immatricolazioni che hanno fatto registrare una contrazione del 19,3% attestandosi a quota 68.718 il livello più basso degli ultimi 17 anni. Dopo un primo trimestre positivo, in quanto ancora sostenuto dalla coda degli incentivi 2009, le vendite di auto in Italia da aprile ad agosto hanno subito un calo molto consistente (-18,8%) dovuto al fatto che, finiti gli incentivi, la domanda non ha trovato nella ripresa dell’economia stimoli adeguati a sostenerla. Com’è noto, un recupero del quadro economico è in atto, ma è stimolato soprattutto dalla domanda estera e, almeno per il momento, riguarda piu le imprese che i consumatori. Illuminante in proposito è l’andamento degli indicatori di fiducia. Quello relativo alle imprese manifatturiere è in netto e costante recupero dall’aprile 2009. Quello relativo ai consumatori, grazie agli ammortizzatori sociali e familiari (risparmio privato e solidarietà della famiglia allargata) si è mantenuto su livelli soddisfacenti nel 2009, ma è in netto calo dall’inizio del 2010. Poichè la situazione politica sembra escludere, almeno nel breve termine, la possibilità di nuovi incentivi, le prospettive per l’ultima parte del 2010 sono fortemente negative. Tra l’altro, dall’inchiesta congiunturale condotta a fine agosto dal Centro Studi Promotor GL events emerge che ben il 52% dei concessionari prevede ulteriori diminuzioni della domanda nei prossimi mesi. Considerando il buon risultato del primo trimestre dell’anno (+23%) per la già citata coda degli incentivi 2009, il 2010 dovrebbe chiudersi con un calo del 12% e con un volume di immatricolazioni di 1.900.000 vetture. Si tratta di un livello decisamente basso e tale da mettere a rischio molte concessionarie che necessariamente si giocano la sopravvivenza soltanto sul mercato italiano, a differenza di quanto succede per le case automobilistiche che operano a livello globale e possono quindi trovare compensazione al negativo andamento in Italia su altri mercati ed in particolare su quelli extra europei in cui la domanda di autovetture è oggi decisamente sostenuta. In mancanza di incentivi statali la ripresa del mercato italiano è rinviata dunque al 2011 ed appare strettamente legata alle politiche delle case automobilistiche e soprattutto all’andamento del quadro economico. I costruttori di auto non hanno certo tirato i remi in barca per la crisi, ma anzi stanno per presentare un consistente pacchetto di novità che potranno essere viste al salone di Parigi ed al prossimo Motor Show di Bologna, che vedrà la presenza di tutte le case auto con poche e non significative eccezioni. E’ noto che le novità esercitano sempre una forte funzione di stimolo sulla domanda. Per il nostro mercato eventuali effetti si vedranno però solo nel 2011. In ogni caso sarà necessario che il quadro economico italiano continui a migliorare e che sia quindi superato il pericolo di un’evoluzione dello scenario congiunturale a W, così che, a un clima di fiducia positivamente intonato per l’industria, si accompagni un recupero della fiducia dei consumatori, condizione indispensabile per sostenere la propensione all’acquisto di beni durevoli.