Economia

Auto: CSP, mercato in frenata in Europa

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(Teleborsa) – Secondo i dati resi noti oggi dall’Acea in febbraio sono state immatricolate in Europa (EU27+EFTA) 1.000.754 autovetture con una crescita del 3,2%. Questo risultato moderatamente positivo viene dopo una crescita del 13% in gennaio e con ogni probabilità anticipa una caduta delle immatricolazioni in marzo. Secondo il Centro Studi Promotor GL events sul mercato europeo dell’auto stanno infatti influendo un fattore positivo che si sta gradualmente esaurendo e un fattore negativo che penalizza fortemente la domanda. Il fattore positivo in esaurimento è costituito dagli incentivi all’acquisto di auto. Il fattore negativo è il persistere di un quadro congiunturale ancora fortemente preoccupante in tutta Europa (e nel mondo). L’analisi dei dati resi noti oggi, confrontati con le serie storiche del periodo precedente, mette chiaramente in luce che la dinamica delle immatricolazioni in Europa è in frenata. Il mercato più importante, quello della Germania, in febbraio accusa un calo di ben il 29,8%. Incentivi molto consistenti (2.500 euro) sono stati in vigore in questo Paese fino all’inizio di settembre e hanno impresso un forte impulso alla domanda che grazie agli ordini accumulati ha consentito di mantenere in crescita le immatricolazioni fino a novembre. In dicembre si è però registrato un calo del 4,6%, seguito da contrazioni del 4,3% in gennaio ed ora, come si è detto, del 29,8% in febbraio. Il mercato italiano, in cui gli incentivi sono finiti il 31 dicembre, ha fatto registrare risultati ancora positivi in gennaio e febbraio perchè può beneficiare, fino al 31 marzo, di un consistente portafoglio ordini al 31 dicembre di vetture che possono essere consegnate ancora con incentivi. Le immatricolazioni stanno però frenando anche in Italia, infatti in gennaio la crescita era del 30,2%, in febbraio è stata del 20,6%, in marzo vi potrebbe essere ancora una piccola crescita e, data la caduta degli ordini che si registra nel 2010 con la fine degli incentivi, a partire da aprile si prevedono pesanti contrazioni. Ai risultati dei mercati in cui gli effetti degli incentivi si sono esauriti o stanno per esaurirsi si contrappongono i dati positivi dei Paesi i cui sono ancora in vigore agevolazioni statali e cioè, limitandosi ai cinque maggiori mercati, gli incrementi del 47% in Spagna, del 26,4% nel Regno Unito e del 18,2% in Francia. Gli incentivi spagnoli finiranno però il 30 settembre, quelli del Regno Unito sono finiti con febbraio e quelli francesi rimarranno per tutto l’anno, ma con bonus ridimensionati nel secondo semestre. E’ del tutto evidente che gli andamenti fortemente negativi dei Paesi senza incentivi peseranno in maniera crescente sul bilancio delle immatricolazioni in Europa, mentre i risultati positivi dei Paesi che ancora beneficiano di aiuti statali sono destinati a esaurirsi rapidamente. Come si è anticipato in apertura, il mercato automobilistico europeo potrebbe quindi andare già in rosso con il consuntivo di marzo e le prospettive per i mesi successivi sono tutt’altro che positive, anche perché, contrariamente a quanto si ipotizzava fino a poche settimane, fa il sistema economico europeo non ha ancora imboccato la via della ripresa, ma è soltanto in stagnazione e non si può escludere che possano verificarsi eventi tali da determinare nuove cadute delle attività e del Pil. Non soltanto il mercato europeo dell’auto, sostiene il Centro Studi Promotor GL events, ma anche l’economia del continente avrebbero quindi bisogno di nuove misure di sostegno per i settori trainanti e in primo luogo per quello dell’auto. Tra l’altro la politica degli incentivi alla rottamazione e alle auto ecologiche si sta estendendo anche a mercati di recente decollo e con grandi prospettive di crescita nel medio termine: in Russia sono stati varati incentivi alla rottamazione, in Cina incentivi per le auto elettriche.