Auto: Anfia, mercato europeo ancora in flessione

di Redazione Wall Street Italia
16 Settembre 2010 18:44

(Teleborsa) – Nei mesi di luglio e agosto si conferma il segno negativo che il mercato europeo dell’auto si porta dietro da aprile. Secondo i dati ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione Europea allargata e dell’EFTA1 il mese di luglio ha chiuso a -17,9% con 1.068.433 immatricolazioni e il mese di agosto a -12,1% (731.503 unità immatricolate) rispetto agli stessi mesi del 2009. A luglio, tutti i principali mercati dell’Europa occidentale hanno registrato una flessione a due cifre e anche ad agosto la contrazione dei maggiori Paesi risulta significativa. Considerando il progressivo gennaio-agosto 2010, le immatricolazioni complessive in Europa ammontano a 9.300.306 unità, pari al 3% in meno rispetto al pari periodo dello scorso anno. In Italia con il -25,7% di luglio e il -19,3% di agosto si conferma la flessione a due cifre registrata a partire da aprile, determinata dalle persistenti difficoltà sul fronte economico, dal peggioramento del clima di fiducia dei consumatori, ma anche dal calo fisiologico delle vendite tipico del periodo estivo. L’andamento della raccolta ordini, infine, in calo di quasi il 24% nei primi otto mesi dell’anno, per il momento non lascia spazio a grossi margini di miglioramento. Le marche italiane hanno riportato un calo del 31,1% a luglio e del 23,8% ad agosto, chiudendo i primi otto mesi del 2010 a 735.353 unità immatricolate (13,7%). “Purtroppo i mesi di luglio e agosto, mesi fisiologicamente con volumi più bassi, confermano una situazione pesante per il mercato europeo, dove non si vedono segnali di ripresa – ha commentato Eugenio Razelli, Presidente di ANFIA – e anche Spagna e Regno Unito, gli unici tra i maggiori mercati dell’Europa occidentale che a giugno avevano riportato un segno positivo, vedono scendere i volumi immatricolati nel bimestre estivo. Sicuramente per la Spagna ha influito in maniera rilevante il termine del piano incentivi Plan 2000E, che ha sostenuto la domanda fin da inizio anno e dato una spinta al rinnovamento del parco in chiave ambientale. La variazione negativa del 3% registrata dal mercato europeo nel progressivo gennaio-agosto 2010, si allarga ulteriormente se ci confrontiamo con i volumi del pari periodo del 2008, anno che aveva scontato l’inizio della crisi solo negli ultimi mesi. I primi segnali di ripresa a livello di produzione industriale sono trainati dall’export nei Paesi emergenti e non si sono ancora trasformati in un ritorno occupazionale e in una ripresa della fiducia dei consumatori. Condizioni, queste, che sono le migliori per affrontare i grossi investimenti necessari per sostenere le sfide dei nuovi limiti di emissioni Euro 5 ed Euro 6, e soprattutto la battaglia per il contenimento delle emissioni di CO2, a fronte, comunque, di un parco circolante con una grossa percentuale di veicoli di anzianità superiore ai 10 anni (intorno al 30% in Europa e circa il 40% in Italia)”. (segue)