Legnano – I mercati si stanno rilassando? Tornerà la voglia di acquistare asset di rischio? Sicuramente non troveremo una risposta definitiva a questo interrogativo durante i prossimi giorni, ma i dati che verranno rilasciati questa settimana, aiuteranno i traders a chiarirsi le idee sui movimenti direzionali che si potranno verificare una volta che questa fase di indecisione è passata.
La situazione attuale vede le commodity currencies che sono salite, ci riferiamo specialmente al dollaro australiano ed a quello canadese che stanno performando molto bene contro il dollaro americano, oro e petrolio sono in correzione ed il dollaro americano sta macinando terreno contro una serie di valute, ma non è riuscito a prendere una direzione a rialzo contro tutte le maggiori valute contro cui è quotato.
Concentrandoci un attimo sulla situazione tecnica dell’AudUsd, ieri abbiamo toccato i massimi storici della quotazione, arrivando fino a 1.03159, livello raggiunto a causa della buona quantità di stop presenti sopra il livello di 1.03 figura. Il punto di resistenza da tenere chiaramente sotto osservazione rimane ora proprio il massimo segnato, oltre il quale sarà difficile stabilire i potenziali obiettivi raggiungibili.
Dal punto di vista macroeconomico stiamo assistendo ad un lieve rallentamento dell’attività economica dell’isola, dovuta anche alle tragedie che si stanno vivendo nelle vicine Nuova Zelanda e Giappone, mentre a livello di tassi di interesse il mercato attualmente sta prezzando un rialzo massimo di 25 basis point entro la fine dell’anno, facendo sì che il livello nominale stimato per i tassi australiani non ecceda il 5%.
Questo a nostro parere non dovrebbe essere un motivo scatenante di acquisto di carry trading per una ragione principale, il fatto che fin’ora è stato offerto comunque un 4.75% di rendimento annuale ed ha portato l’Aussie ai livelli attuali (grazie anche alle varie vicissitudini vissute fin’ora) ed uno 0.25% in più di rendimento su un piatto della bilancia, non dovrebbe pesare di più della paura di vedere una forte correzione dei prezzi che potrebbe andare a decurtare in maniera pesante se non ad annullare completamente tutto il gain derivante dei rollover delle posizioni (non dobbiamo dimenticare che la leva ha effetto sia sui rendimenti offerti dai differenziali di tasso, sia sui risultati “puri” derivanti dall’operazione – banalmente, la differenza tra il prezzo di chiusura e quello di apertura).
Su un grafico orario è stata rotta in nottata una linea di tendenza ascendente, tracciata a partire dai minimi di metà marzo, che è stata ritestata perfettamente da un pull back delle quotazioni e che se dovesse resistere, potrebbe farci propendere per un ritorno verso 1.02 figura, dove dovremo valutare le price action per poter capire se possiamo aspettarci correzioni più importanti.
Continuiamo a dare uno sguardo ai cambi, accorgendoci immediatamente come l’eurodollaro abbia nuovamente fornito una prova della validità del livello di supporto che da qualche giorno stiamo utilizzando. La linea di tendenza inferiore, che guida la salita da settimane è rimasta inviolata anche ieri, nonostante i prezzi vi si siano avvicinati molto. Rimane quindi valido anche per le prossime ore il livello dinamico che transita nei pressi di 1.40 dove, ricordiamo, possiamo trovare una coincidenza tale di fattori da considerare questo come il più importante livello di supporto.
Il cambio UsdJpy, dopo l’accenno di ripresa di venerdì, si trova di nuovo all’interno di un range particolarmente ristretto ed ancora al di sotto del punto chiave di 82 figura. Questo è davvero prossimo ai prezzi attuali, per cui non dovrebbe tardare particolarmente un nuovo tentativo di superamento. Ovviamente, qualora la rottura dovesse avvenire potrebbero scatenarsi una buona quantità di acquisti di dollari in grado di riportare i prezzi verso la prima resistenza di 83.20 e la successiva, nonché più importante, posta a 84 figura.
I due scenari appena descritti aiutano il cambio EurJpy a rimanere particolarmente stabile e prossimo al punto di resistenza a cui guardiamo con attenzione da giorni, ovviamente 115.30. Come si può facilmente valutare tramite un grafico delle ultime tre settimane di scambi troviamo una notevole coincidenza di massimi esattamente su questo livello. Una rottura avrebbe come obiettivo nell’immediato 116 figura.
Il cable ieri ha lievemente sorpreso andando ad oltrepassare il livello di supporto più importante di una trentina di punti. Nonostante questo l’aumento di volatilità in discesa non è avvenuto ed i prezzi hanno così potuto ritornare al di sopra di 1.60 figura. Uno spunto interessante su questo cambio giunge da un grafico infragiornaliero, in grado di mostrare perfettamente i tre tentativi distinti di superare 1.6040 come resistenza. Questo livello suggerisce il più importante spunto per le prossime ore.
Il cambio EurGbp rimane sui massimi degli ultimi mesi, dopo il tentativo di rottura di 0.8810, non ancora riuscito del tutto. La tendenza che seguiamo da giorni, grazie alla trendline particolarmente precisa, ha alzato ulteriormente il livello di supporto, per le preossime ore a 0.8715: sino ad una rottura di questo livello dinamico, che quindi varia col passare delle ore, l’obiettivo rimane il precedente picco di massimo, a 0.8940, visto a fine ottobre scorso.
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