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Attenzione Grecia: il tempo sta per scadere. A novembre finiscono i fondi

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva governativa e swap, con un rialzo degli spread sui periferici. Ieri i depositi presso al Bce sono saliti a 209,3 Mld€ dai 199,6 Mld€. La Bce ha annunciato che la scorsa settimana sono stati acquistati 3,8 Mld€ di bond governativi, pressoché in linea con l’acquisto della settimana precedente (3,9 Mld€).

In Germania il vice ministro delle finanze Asmussen, è stato designato a sostituire Stark nel board della Bce.

I ministri delle finanze dell’area Euro ieri hanno discusso della situazione greca e di varie opzioni per potenziare il fondo Efsf, senza però raggiungere risultati definitivi.

Il presidente dell’Eurogruppo Juncker al termine della riunione ha dichiarato che stanno lavorando alla possibilità di aumentare la capacità di prestito dell’Efsf senza però ridurre il rating AAA ed aumentare le garanzie degli stati, aggiungendo però che un ruolo della Bce nel rafforzamento del fondo non è la “strada privilegiata”.

Intanto il ministro delle finanze slovacco ha dichiarato che il voto del Parlamento sul nuovo Efsf potrebbe giungere entro il 14 ottobre.

La riunione si è conclusa anche con l’accordo su un complesso meccanismo inerente il collaterale richiesto dalla Finlandia in cambio del secondo piano di salvataggio greco. Secondo quanto riportato da Ft, le banche greche cederebbero bond greci ad un veicolo che a sua volta li venderebbe ed investirebbe il ricavato in bond a 15-30 anni AAA. La Finlandia, in caso di default della Grecia, non potrebbe però vendere i titoli fino alla loro naturale scadenza. Secondo il capo dell’Efsf, Regling, la Finlandia sarà probabilmente l’unico paese a richiedere collaterale greco.

I ministri delle finanze hanno anche discusso dello sblocco della sesta tranche alla Grecia, ma la decisione sarà presa solo dopo aver ricevuto il rapporto dalla Troika, che secondo Juncker, non sarà pronto per la riunione di emergenza indetta per il 13 ottobre. Di conseguenza Juncker ha annunciato la cancellazione della riunione del 13, aggiungendo che la decisione potrebbe arrivare nel corso di ottobre. La prima data utile a questo punto è il summit a livello di premier e capi di stato del 17/18 ottobre.

Secondo il ministro delle finanze belga, Reynders, la Grecia avrebbe fondi fino alla seconda settimana di novembre. Infine è stato discusso di una possibile revisione tecnica del secondo piano greco da 159 Mld€, nella parte relativa alla partecipazione dei privati.

Intanto il 9 ottobre è stata ufficializzata la riunione tra la Cancelliera Merkel e Sarkozy.

Oggi è attesa l’asta sui bond austriaci fino a 1 Mld€.

Negli Usa forte calo dei listini azionari, con l’indice S&P500 ai minimi da oltre un anno. Tra i settori che hanno contribuito al calo figura principalmente quello finanziario, nell’ambito del quale le principali banche Usa hanno segnato perdite marcate. Gli operatori hanno rivolto la loro attenzione sugli sviluppi della crisi in area euro piuttosto che sui dati macro. A riprova di quanto detto il fatto che è stato praticamente ignorato il rialzo segnalato dall’indice Ism manifatturiero di settembre.

Oggi l’attenzione sarà sull’importante discorso di Bernanke sull’outlook economico davanti all’apposita commissione riunita in sessione congiunta. Da segnalare il voto favorevole del senato Usa che consentirebbe all’amministrazione di applicare i cosiddetti “countervailing duties”, ossia diritti di compensazione sulle importazioni di beni da paesi accusati di manipolare le proprie valute. Il testo passa ora alla camera.

Valute: euro ancora in deprezzamento nella giornata di ieri con il cross che si è spinto sotto quota 1,32. Il nulla di fatto dalla riunione dei ministri finanziari dell’eurozona ha aumentato le pressioni sulla valuta unica in una giornata caratterizzata già da una forte avversione al rischio tra gli operatori. In mattinata l’euro rimane ancora debole sulla scia della partenza negativa dei listini azionari. Nei prossimi giorni un eventuale inasprimento delle tensioni sulla situazione greca potrebbe portare il cross a toccare quota 1,30.

Prosegue la fase di apprezzamento dello yen nei confronti dell’euro con il cross che ha registrato i nuovi minimi da circa 10 anni di riflesso al calo che ha interessato l’eur/usd. Il cross ha rotto, infatti, ieri il supporto in area 102 scendendo fin sotto quota 101. In caso di proseguo del calo dell’eur/usd, non è da escludere nelle prossime sedute una discesa sotto quota 100 yen/€.

Materie Prime: ieri giornata caratterizzata dal rialzo dei preziosi, con l’oro (+2,2%) che ritorna ad essere appetibile come asset rifugio in un contesto di incertezza sui mercati; per lo stesso motivo si registrano ribassi per titoli ciclici come gli energetici, con le preoccupazioni circa il tema Grecia a mettere pressione al prezzo del greggio (Wti -2%, ai minimi da un anno, Brent in prossimità dei 100 $/barile).

Misti gli agricoli, rialzo per i metalli industriali (eccetto il rame); il nickel segna un balzo in avanti dell’8% dopo che ieri un attacco armato da parte di un gruppo di ribelli ha costretto la chiusura della miniera di Taganito, nelle Filippine, uno dei maggiori produttori al mondo. Stamane oro in prossimità dei 1.670 $/oncia.

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