Dopo i violenti ribassi degli ultimi due giorni le opinioni pessimistiche degli analisti non si contano piu’.
Le previsioni sul futuro incerto dei mercati sono confortate da analisi fondamentali e tecniche. Le prime sottolineano lo scostamento tra dati macroeconomici favorevoli e mercati azionari in ribasso. Le seconde mostrano come tutti i supporti che dividono gli indici Usa dai minimi successivi all’11 settembre del 2001 sono stati rotti al ribasso.
L’operativita’ giornaliera tuttavia e’ un’altra cosa. Chi cerca opportunita’ per catturare improvvisi cambiamenti di direzione anche all’interno di uno stesso trend immutato considera in genere indicatori diversi.
Per valutare la possibilita’ di un rimbalzo vale la pena ricordare la teoria secondo la quale quando il mercato e’ in preda al piu’ profondo pessimismo la possibilita’ di una violenta correzione e’ maggiormente probabile. Da questo punto di vista due segnali utili posso arrivare dalla volatilita’ e dal rapporto tra posizioni ribassiste e rialziste.
L’indice sulla volatilita’ piu’ seguito e’ il VIX (VIX – CBOE), che misura la volatilita’ implicita sulle opzioni sull’indice S&P100. Dopo essere stato per gli ultimi mesi al di sotto della media mobile a 200 giorni, il VIX, con i ribassi delle ultime sedute, e’ tornato a bucare al rialzo questo importante livello. In questo caso l’indicazione che si puo’ trarre e’ quella di un possibile rimbalzo dell’indice di riferimento. Tuttavia, i valori assunti, come si vede dal grafico qui sotto, non sono neanche lontanamente vicini ai livelli del settembre 2001, quando la lettura poteva essere pressoche’ univoca.
Secondo la teoria, infatti, la volatilita’ implicita tende a salire quando l’indice sottostante di riferimento scende molto. In caso poi che la volatilita’ si allontani troppo dalla sua media, la stessa tende a ritornarci. Questa proprieta’ si chiama “mean reverting”.
Per quanto riguarda il rapporto tra posizioni rialziste e ribassiste, la misura maggiormente conosciuta e’ quella della put/call ratio. In questo caso il volume delle opzioni ‘put’ sull’S&P500 e sull’S&P100 era, a mezzogiorno del 4 giugno 2002, piu’ che doppio rispetto a quelle ‘call’. La segnalazione in questo caso e’ quella di una presenza di investitori in grande parte ribassisti. Fatto che in genere segnala un possibile rimbalzo dell’indice.
Un’ultima avvertenza. I due indicatori citati non indicano se il rimbalzo si puo’ trasformare in un’inversione di tendenza o se rimane solamente una correzione all’interno di un trend negativo, ne’ sono molto utili per capire la portata del movimento che tendono ad anticipare.
*Francesco Leone e’ analista di Wall Street Italia