Di seguito, tutti gli aggiornamenti sulla situazione politico-internazionale dopo l’attacco terroristico contro gli Stati Uniti di martedi’ 11 settembre.
STATI UNITI
Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di voler catturare il terrorista Bin Laden, principale sospettato dell’attaco agli Stati uniti dell’11 settembre “vivo o morto”.
Intanto lunedi’ Bush è entrato nella principale moschea di Washington, un gesto simbolico per indicare come “anche gli americani di fede musulmana possono essere buoni patrioti”.
Gli Stati Uniti non intendono intraprendere una guerra contro i musulmani o la fede islamica, ma contro il terrorismo.
Il segretario alla difesa americano Donald H. Rumsfeld ha dichiarato martedi’ nella seconda mattinata: “Useremo un ampio spettro di risorse – ed ha aggiunto “bisogna andare direttamente dove sono i terroristi”.
I TALEBANI
Ultime mosse e dichiarazioni
Dopo che il presidente Bush ha annunciato una risposta militare contro “questa gente barbarica”, che ha attaccato gli Stati Uniti una settimana fa, i leader talebani in Afganistan hanno fatto sapere che stanno considerando la proposta dei pakistani di un’estradizione di bin Laden in un terzo paese, sotto certe condizioni.
Queste ultime includono includono il riconoscimento internazionale del governo talebano
e l’annullamento delle sanzioni dell’ONU. Tali condizioni sono state discusse martedi’ in Kandahar, quartier generale della milizia islamica che agisce in gran parte del territorio afghano, in condizioni attuali di anonimato.
Non e’ stato raggiunto nessun accordo finale. Il team pakistano ha mandato un messaggio
chiaro e schietto: cosegnate bin Laden o sarete attaccati da una forza multinazionale guidata
dagli Stati Uniti.
Nei giorni scorsi, i talebani hanno affidato il destino del terrorista alla chiesa islamica, rifiutando di consegnare in prima persona il principale sospettato.
Mentre la chiesa islamica afghana si prepara a riunirsi nella capitale- Kabul – per decidere il destino del terrorista, i leader talebani incitano il popolo afghano a prepararsi
per la guerra santa contro gli Stati Uniti.
BIN LADEN/PERICOLO BOMBA?
Il presidente dell’Osservatorio internazionale del terrorismo, Roland Jacquard, nel libro ‘In nome di Osama Bin Laden’, ha detto che
Osama Bin Laden avrebbbe speso miliardi per acquistare in Kazakhstan una bomba nucleare tattica aiutato da “reti di trafficanti” delle repubbliche musulmane dell’Asia centrale ex sovietiche.
IN PAKISTAN
Proteste a favore dei talebani
Piu’ di 3.000 dimostranti martedi’ sono scesi in piazza vicino alla moschea di Binori, nel sud di Karachi, per protestare contro l’offerta dei pakistani di aiutare gli Stati Uniti.
Circa 500 poliziotti armati e soldati paramilitari hanno controllato la protesta, ma non sono dovuti intervenire. La massa e’ stata guidata da una scuola religiosa, dove molti leader talebani in Afghanistan si sono diplomati anni fa.
L’IRAQ
Saddam accusa gli Stati Uniti: scatenate una guerra contro arabi e musulmani
Secondo il leader musulmano, gli Stati Uniti starebbero usando gli attacchi contro New York e Washington come pretesto per sistemare vecchi conti rimasti aperti. Martedi’, Saddam ha scritto una vero e proprio “j’accuse” indirizzato alla popolazione americana:
“L’Islam, con arabi e musulmani, e’ nemico degli Stati Uniti”, cosi’ ha scritto Saddam, in un messaggio rilasciato dall’agenzia di stampa irachena e destinato anche agli altri cittadini dell’occidente e ai loro governi.
GRAN BRETAGNA/CINA
Blair cerca aiuto dalla Cina nell’alleanza contro il terrorismo
Il primo ministro della Gran Bretagna, Tony Blair, ha parlato al telefono con il presidente cinese Jiang Zemin nel tentativo di costituire
una salda alleanza internazionale contro il terrorismo.
“Ovviamente, e’ importante costruire il massimo consenso e ricevere il massimo appoggio; fortunatamente, si sta sviluppando un supporto genuino, non solo nel condannare a parole
quello che e’ accaduto, ma anche nell’aderire concretamente alle manovre antiterroristiche”, ha dichiarato un portavoce del primo ministro, parlando in condizioni di anonimato.
SVEZIA/UNIONE EUROPEA
Martedi’ il primo ministro svedese, Goeran Persson, ha incitato le societa’ democratiche
a unirsi nella battaglia contro il terrorismo.
“Tutte le forze democratiche devono essere unite in questa battaglia”.
Il primo ministro svedese si rechera’ a Brussel alla fine della settimana in occasione del summit d’emergenza dove i leader dell’Unione Europea coordineranno le loro azioni e riconfermeranno un inequivocabile supporto agli Stati Uniti.
PALESTINESI
Arafat pronto ad aderire alla coalizione antiterrorismo
Secondo quanto riporta la BBC, il leader dei palestinesi, Yasser Arafat, ha dichiarato martedi’ di essere pronto ad entrare a far parte dell’alleanza antiterroristica in seguito agli eventi dell’11 settembre.
Arafat, inoltre, ha detto che fara’ del suo meglio per favorire un “cessate il fuoco” con Israele, secondo quanto riferisce l’Asssociated Press. A tale richiesta, Israele ha risposto fermando le proprie operazioni militari.
Negli scontri della notte di lunedi’, due palestinesi sono stati uccisi
dagli israeliani.
LIBANO
Libano: supporto agli Stati uniti e preoccupazione per i militanti islamici
La dichiarazione del leader del Libano, Moammar Gadhafi, di supportare gli Stati Uniti mostra sia il desiderio di migliorare i suoi rapporti internazionali che la preoccupazione per la presenza allarmante dei militanti islamici, secondo quanto riferito da alcuni analisti politici.
Gadhafi ha prontamente condannato gli attacchi della scorsa settimana come eventi “orribili”. Domenica, poi, ha dichiarato alla televisione libanese: “Gli Stati Uniti hanno il diritto di ottenere la loro vendetta”.
Il leader ha inoltre invitato i cittadini a donare il sangue per le vittime della tragedia.
La dichiarazione del Libano rappresenta un’approvazione senza precedenti all’azione militare da parte degli Stati Uniti.
SUD COREA
Il ministro degli esteri sud coreano ha espresso martedi’ la sua forte solidarieta’ nei confronti degli Stati Uniti.
GIAPPONE
Il segretario di Stato americano Colin Powell ha dichiarato che il Giappone dovrebbe essere un alleato della coalizione antiterrorista.
IL TERRORISMO OLTRE BIN LADEN
“La guerra contro il terrorismo non finira’ con bin Laden – ha dichiarato il segretario alla difesa americano Donald H. Rumsfeld, esprimendo il dubbio che la resa del terrorista Osama bin Laden, principale sospettato dell’attacco in cui hanno perso la vita migliaia di persone, sia sufficiente ad allontanare l’incubo del terrorismo.
“Anche se bin Laden non dovesse piu’ esserci, ne’ agire o comandare, l’organizzazione
proseguira’, di certo non fermera’ i suoi progetti ne’ gli intenti terroristici. E’ chiaro che il problema va ben oltre la figura di bin Laden.”
Dunque, bin Laden e’ certamente uno dei motori e dei leader del terrorismo non “il terrorismo” e la lotta contro questa organizzazione sotterranea non finisce con lui.
La gente di solito ha bisogno di un capro espiatorio, di punire un “diavolo”, perche’torni il sereno negli animi e la fiducia nel futuro e nella giustizia. Purtroppo, la realta’ e’ molto lontana dall’essere cosi’.