Roma – Risultati contrastati per l’emissione spagnola. Il paese ha emesso bond a 12 e 18 mesi per un valore di 3,17 miliardi di euro.
Esattamente, sono stati raccolti 2,09 miliardi di euro attraverso l’emissione di Letras a 12 mesi, a un tasso pari al 2,623% in aumento rispetto all’1,418% della precedente asta. Il bid to cover è stato pari a 2,9.
Raccolti poi 1,08 miliardi di euro con Letras a 18 mesi a un rendimento del 3,11% in crescita rispetto al 1,711% della precedente asta; forte la richiesta, con il bid to cover in forte crescita a 3,77 volte.
La vera prova del nove sarà dopodomani, 19 aprile, quando il Tesoro spagnolo emetterà titoli di stato a lunga scadenza. Lo scenario non è affatto favorevole, se si considera che i tassi sui bond a 10 anni oscillano sopra la soglia del 6%, e che il cds, ovvero i credit default swap che misurano il rischio paese, ha toccato il record oltre 500 punti base.
La reazione dei mercati all’asta odierna è comunque positiva; basta guardare al rendimento sui titoli a 10 anni spagnoli, sul mercato secondario, che ritraccia dalla soglia del 6%, perdendo il 2,55% al 5,91%. Tasso italiano a 10 anni in ribasso dell’1,63% al 5,50%. Facendo un paragone con altri bond, da segnalare che i rendimenti sui bond a 10 anni tedeschi sono in rialzo del 2,27% all’1,75%, mentre i tassi sui Treasury a medesima scadenza sono in aumento dello 0,80% all’1,99%.
Lo spread Italia-Spagna, che accentua le flessioni, cedendo più del 3%, a quota 371,05 punti base.
Le piazze finanziarie accelerano al rialzo. Evidentemente, gli operatori si concentrano sulla domanda dell’asta spagnola, che è stata comunque ottima, nonostante le preoccupazioni sul futuro del paese.