Buona la domanda per l’asta con cui la Spagna ha collocato oggi titoli a scadenza a 10 e 13 anni. Esattamente, oggi il Tesoro ha emesso bond con scadenza nel 2021 e nel 2024 per un valore di 3,4 miliardi di euro, dunque nella parte alta del target fissato tra 2,5 e 3,5 miliardi.
Tuttavia, la reazione del mercato ha rivelato ancora il persistere della tensione presente sui titoli di stato, causata dall’ipotesi di una ristrutturazione del debito greco; di conseguenza, i rendimenti sui bond a dieci anni sono saliti al 5,472% rispetto al 5,162% di marzo. La Spagna si è trovata costretta così a pagare 31 punti base in più rispetto al mese scorso.
“Questa vendita potrebbe essere interpretata comunque in modo molto positivo e indicare che le tensioni nell’Eurozona si stanno smorzando, dopo i ripetuti dinieghi da parte della Grecia (sulla necessità di una ristrutturazione – ha commentato un economista presso la società di broker IG Markets Soledad Pellon, intervistato da Reuters – Detto questo i problemi persistono e qualsiasi rumor attinente alla Grecia potrebbe colpire ancora i premi sul rischio”.
Meno confortante il risultato dell’asta del Portogallo: da un lato, la domanda è stata positiva, in quanto il Portogallo è riuscito a raccogliere 1 miliardo di euro, così come aveva previsto. Tuttavia Marco Primavera di Mts, intervistato da Class Cnbc, afferma che i rendimenti dei bond portoghesi sia a scadenza a tre che a sei mesi sono saliti sopra il 5% e che gli yield a due anni sono oltre il 10%. “La situazione rimane dunque preoccupante”, ha detto Primavera.