Milano – Dopo poche ore dalla decisione di Moody’s di tagliare il rating sul debito sovrano del Portogallo di ben quattro gradini, al livello “junk”, ovvero spazzatura, arriva l’esito dell’asta del paese, che non è di certo confortante.
Lisbona ha collocato infatti 848 milioni di euro in titoli BT a tre mesi al 4,926%. I rendimenti sono dunque saliti rispetto al 4,86% dell’ultima asta. In calo la partecipazione degli investitori, con il bid to cover che è sceso a 2, contro i 2,4 precedenti. L’asta del Portogallo di oggi è la prima di una serie di aste pianificate per tre mesi, attraverso cui il governo intende raccogliere €6,75 miliardi con la vendita di titoli di stato con scadenza nel breve termine.
La scure di Moody’s ha avuto oggi un effetto immediato sui titoli di stato portoghesi, con i rendimenti a due anni che sono balzati prima dell’asta fino al 14,60% e quelli decennali saliti al 12,68%. L’indice azionario PSI è arrivato a perdere il 2,6%. Subito dopo l’esito dell’asta, i Cds sul rischio paese sono balzati record dall’introduzione dell’euro a 1.046, in rialzo di 131 punti base in una sola seduta.
Diverso l’esito dell’asta che è stata indetta oggi in Germania. Di fatto, il paese ha collocato 3,380 miliardi di euro in titoli Shatz con scadenza nel giugno del 2013, con i rendimenti che sono scesi all’1,55% e la partecipazione degli investitori in aumento a 2,3.