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Asta bond: rendimenti a 3 e 10 anni in calo, sotto il 7%

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Milano – Il Tesoro italiano ha collocato debiti con scadenza nel 2014, nel 2018, nel 2021 e nel 2022.

In particolare, l’Italia ha emesso 2,538 miliardi di euro di BTP con scadenza nel novembre del 2014, dunque triennali, al 5,62%, con un rapporto bid-to cover a quota 1,36. I rendimenti, pari appunto al 5,62%, sono notevolmente scesi rispetto al 7,89% dell’emissione precedente.

Collocati anche 1,176 miliardi di euro di BTP con scadenza nel settembre del 2021, dunque decennali, al 6,70%. In questo caso il bid to cover è stato pari a 1,58.

Emessi infine 2,5 miliardi di euro di BTP con scadenza nel marzo del 2022 a un tasso del 6,98%, in calo rispetto al 7,56% dell’asta precedente e 803 milioni di euro di CCTE con scadenza nell’aprile del 2018 a un tasso al 7,42%.

L’asta odierna è l’ultima italiana del 2011 e segue quella di ieri, con cui il Tesoro ha emesso 9 miliardi di Bot a sei mesi a un rendimento del 3,251%, decisamente al di sotto del 6,504% dei tassi che gli stessi titoli avevano presentato nell’ultima asta. La domanda è stata buona, con il bid to cover che si è attestato a 1,69. Bene anche l’esito dei Ctz a due anni, i cui rendimenti sono scesi al 4,85%, contro il 7,814% dell’ultima asta, con un bid to cover a 2,23.

Contrastati, anche dopo l’asta di successo di ieri, i commenti degli analisti che fanno notare, come nel caso di Nicholas Spiro, dirigente del fondo Spiro Sovereign Strategy di Londra, che le misure approndate dalla Bce – che ha fornito liquidità illimitata a tre anni a favore delle banche dell’Eurozona proprio la scorsa settimana – “hanno chiaramente aiutato”. Di fatto, stando a quanto riporta Bloomberg, il risultato molto positivo del collocamento di ieri è stato il primo effettuato dall’Italia da quando l’istituto di Francoforte ha erogato 489 miliardi di euro alle banche europee, al fine di aiutarle in questo periodo di scarsa liquidità.

In ogni caso, intervistato anche lui da Bloomberg, Alessandro Mercuri, strategist dei tassi di interesse presso Lloyds Bank Corporate Markets di Londra, ha affermato che per l'”Italia il cammino sarà ovviamente pieno di ostacoli”. E si tratta di un cammino, aggiunge, che “non è interamente nelle mani degli italiani, visto che la soluzione alla crisi europea dovrà coinvolgere tutta l’Eurozona, nel suo complesso”.

Detto questo, “quanto l’Italia deve fare è fornire un piano di consolidamento fiscale, e fattore altrettanto importante, avviare riforme strutturali che alimentino la crescita potenziale del Pil”.

Ci sono poi titoli di stato per un valore di quasi 450 miliardi di euro che il Tesoro collocherà l’anno prossimo: si spera di raccogliere tale somma al fine di coprire il rimborso di bond per un valore di 202 miliardi di dollari prossimi alla scadenza e, anche, per finanziare un deficit di 23,6 miliardi di euro. “Le richieste di finanziamento, basandosi almeno sui rimborsi che l’Italia dovrà ottemperare nel primo trimestre (del 2012) sono spaventose”, avverte Robert Rennie, responsabile strategist del mercato valutario presso Westpac banking Corp, intervistato da Bloomberg.