Tra i settori più colpiti dalle incertezze del periodo, dalle ipotesi di recessione e dagli attacchi terroristici a New York e Washington, ritroviamo il comparto assicurativo.
Sul repentino ribasso del settore, e di alcuni titoli in particolare, hanno posto attenzione gli stessi investigatori americani che hanno ipotizzato che i terroristi, Bin Laden o chi per lui, possano aver sfruttato la situazione per speculare e per riempire le casse di soldi attraverso vendite allo scoperto.
Secondo le ultime voci raccolte nelle sale operative c’è chi ritiene che le operazioni short possano essere state aperte e chiuse nel giro di 24 ore, in modo da dare meno nell’occhio sfruttando la confusione del momento.
“Non abbiamo notato niente di particolare o di strano sul comparto – commenta Donatella Principe, analista della Banca Popolare di Vicenza – neanche sui volumi e sulla dinamica del ribasso del titolo Munich Re”.
“Niente si discosta dalla normale dinamica e anche il settore assicurativo arriva da un periodo (dalla fine di giugno ai primi di settembre) in cui il sottoindice ha sovraperformato l’EuroStoxx50 ed è quindi ipotizzabile che ci siano state principalmente prese di beneficio” aggiunge l’analista.
“Se qualcosa hanno fatto – conclude Principe – è avvenuto sui mercati delle opzioni, ma è difficile dire se ci sono state dinamiche ribassiste legate a posizioni corte”.
Anche per un altro analista di una Sim milanese “non ci sono stati movimenti particolari, o almeno visibili. Per il resto non ci sono riscontri e il settore italiano è anche poco interessato per una mancanza di coinvolgimento nel disastro e nei risarcimenti dei danni negli USA”.
“La reazione si è fatta vedere soprattutto nel risparmio gestito che ha perso terreno sulle ipotesi di forti richieste di riscatti e sulle previsioni di mancate sottoscrizione nei mesi futuri. Gli investitori preferiscono rimanere liquidi – aggiunge l’analista – finche la situazione non troverà una definizione”.
Sul risparmio gestito e su una dinamica anormale delle quotazioni punta invece il dito un analista di una primaria sim che preferisce rimanere anonimo data la delicatezza dell’argomento: “Per quanto riguarda le ipotesi di posizioni scoperte in previsione degli attentati credo che possa essere stato fatto sui titoli assicurativi esteri e non su quelli italiani, vista la mancanza di esposizione delle nostre compagnie in America”.
“Mi sembra invece anomalo l’andamento del comparto del risparmio gestito. Questo non ha beneficiato in alcun modo delle notizie positive sulla ripresa della raccolta e nemmeno della dinamica di forti vendite che avevano ridotto le quotazioni dei titoli. La speculazione al ribasso su questo comparto fa sorgere qualche dubbio, proprio perché andava contro le logiche del mercato”.