Per un po’ il costo del denaro in Europa non dovrebbe scendere, nonostante la cattivissima congiuntura. Ma non per molto. Quasi tutti gli economisti stanno convergendo verso l’idea che a settembre anche i severi diaconi della Banca centrale europea dovranno tagliare il costo del denaro. E sarà un taglio robusto.
La previsione più gettonata in questi giorni è che il costo del denaro verrà abbassato di 50 basis point. Passerà quindi dall’attuale 2 per cento all’1,5 per cento. A obbligare, di fatto, la Bce a prendere questa decisione saranno i nuovi dati sull’andamento dell’economia europea. Infatti, secondo gli economisti, nei mesi estivi non accadrà proprio niente in grado di lasciar intravedere un miglioramento congiunturale.
In Europa, di fatto, a settembre si ritroverà quello che si è lasciato a luglio, cioè un continente che sfiora la crescita zero. A quel punto, dicono gli esperti, la Banca centrale di Francoforte dovrà dare un secco taglio al costo del denaro per cercare di smuovere un po’ la congiuntura.
Questo non impedirà al 2003 di chiudersi molto male in Europa. Ci si attende infatti una crescita di appena lo 0,5 per cento. E con un 2003 così “basso” anche il 2004 non promette molto. Si ritiene che al massimo potrà far registrare una crescita dell’1,5 per cento, ma anche meno.
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