Alla fine ha vinto l’economia. La Cina e l’India, con un mese di anticipo, hanno riaperto lo storico valico di Nathu La, crocevia di comunicazione e commercio che per secoli ha visto passare lungo la Via della Seta migliaia di carovane. “La riapertura era stata fissata per il 1° giugno e il passo avrebbe dovuto essere chiuso nuovamente il prossimo 30 settembre (periodo in cui la neve si scioglie e il valico è transitabile, ndr). I due Paesi, però, hanno deciso di accogliere le richieste dei commercianti e consentire i commerci dal 1° maggio al 30 novembre”, dice il direttore del dipartimento dello Stato del Sikkim per l’Industria e il commercio, Saman Prasad Subba, citato dai media indiani. “Un totale di 29 commercianti cinesi sono venuti dalla parte indiana con prodotti da vendere, mentre 13 persone sono passate dall’India alla Cina nei primi due giorni di apertura del valico”, aggiunge Subba. Secondo le intese raggiunte lo scorso anno dai rappresentanti di Pechino e Nuova Delhi, l’India può esportare in Cina 29 prodotti – dai liquori alle sigarette, dal riso alle erbe locali – mentre Pechino può esportare 15 prodotti dalla lana alla seta, al bestiame.”L’attuale lista dei prodotti per l’importazione e l’esportazione dovrebbe essere rivista e ampliata per rispondere alle esigenze del periodo”, si legge in un rapporto stilato da S.K. Sarda, presidente della Camera di commercio del Sikkim, presentato alle autorità locali. Dal canto suo il ministro del Commercio indiano Jairam Ramesh, durante una recente visita al valico di Nathu La, ha suggerito la creazione di una “lista nera” dei prodotti che non possono essere commerciati al passo piuttosto che un elenco di quelli che è possibile vendere. Il governo del Sikkim, inoltre, ha invitato le autorità di Nuova Delhi a siglare presto un accordo con Pechino per consentire anche ai turisti di utilizzare il valico. Il passo di Nathu La è stato riaperto all’inizio dello scorso luglio dopo essere rimasto chiuso per ben quarantaquattro anni. Si tratta di un valico al confine tra il Tibet e lo Stato indiano del Sikkim, posto a 4.545 metri sul livello del mare, a circa 460 chilometri da Lhasa e 550 chilometri da Calcutta. Lo scorso anno, contemporanemante alla riapertura del passo di Nathu La, sono riprese le attività nei mercati di Renqinggang, in Tibet, e di Changgu, nel Sikkim. Il mercato di Renqinggang si trova a sedici chilometri dal passo di Nathu La, e rimane aperto – come quello di Changgu – dal lunedì al giovedì. La strada del passo di Nathu La, aperta alla fine dell’Ottocento, si congiugeva con la Via della Seta, ma la via di comunicazione e commercio venne però chiusa nel 1962, in seguito al conflitto scoppiato per rivendicazioni territoriali. Ancora oggi queste ultime caratterizzano le relazioni sino-indiane, sebbene di recente si sia registrato un miglioramento nei rapporti. Pechino rivendica gran parte del territorio dell’Arunachal Pradesh, Stato nella parte nordorientale dell’India (90mila chilometri quadrati), mentre Nuova Delhi reclama l’Aksai Chin, parte nordorientale del territorio del Kashmir (38 mila chilometri quadrati).
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