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Asia in netto ribasso: allarme crescita, Spagna e Grecia

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Bangkok – Listini asiatici tornano a perdere terreno. Ancora timori sull’andamento della crescita economica globale, vista l’intensificarsi della crisi in Europa, con sguardo puntato sempre sulla Grecia e gli sviluppi sulla situazione, oltre che sulle banche spagnole a seguito dell’atteso downgrade di Moody’s. Euro a $1,2658.

Dopo che i dati governativi hanno confermato come il paese sia ancora in recessione, in rialzo i rendimenti dei bond spagnoli, con i titoli a 3 e 4 anni che raggiungono il 5%, ben oltre la precedente asta. L’agenzia di rating Moody’s Investors Service ha inoltre punito le banche spagnole, tagliando il merito di credito di 16 istituti.

Sempre dal fronte rating, Fitch Ratings ha portato la valutazione del debito sovrano della Grecia da “B-” a “Ccc”. La decisione “riflette un aumento del rischio che la Grecia possa non essere in grado di fare parte dell’Eurozona”. In aggiunta, le ultime elezioni nel paese “sottolineano la mancanza di sostegno pubblico e politico” al programma congiunto Ue e Fondo monetario internazionale da 173 miliardi di euro.

Solo in questo mese sono stati sottratti all’azionario circa $4 trilioni, a causa dell’intensificarsi della crisi e delle ultime mosse delle agenzie di rating. Nella giornata di ieri a conferma del rallentamento globale è arrivato l’indice dell’attività manifatturiera di Filadelfia.

Notizie negative anche dalla Cina, con l’indice che misure il prezzo delle proprietà immobiliari nel paese in calo. Prezzi in ribasso su 46 delle 70 città sotto osservazione.

L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo non sembra ad ora resistere alle pressioni e, a causa dei forti sell, arriva a perdere al momento l’importante soglia degli 8.600 punti.

Male anche l’azionario sudcoreano. Il Kospi di Seul arretra sui minimi da inizio 2012, rompendo al ribasso l’importante livello psicologico dei 1.800 punti. Sentiment fragile a causa dei rischi contagio provenienti dall’Europa, in un contesto di rallentamento economico globale.

Proprio questo fattore pesa in larga misura sulla performance dell’Asx200 dell’Australia. I timori legati al rallentamento della ripresa, riducono la domanda attesa di materie prime dal paese. Male anche i finanziari, con le 4 più importanti banche del paese che cedono oltre -2%.

L’euro pesa tutta la crisi in atto, cedendo circa -2% solo dall’11 maggio. Potrebbe in giornata chiudere la terza settimana in calo. In settimana l’indice MSCI Asia-Pacific ha perso -4,8%, il calo più forte da settembre. L’indice delle materie prime estende le perdite da inizio 2012, arrivando ora a -2,4%.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in calo (-3,36%). Nikkei (-2,99%), Seul (-3,40%), Sydney (-2,80%), Hong Kong (-2,54%), Shanghai (-1,14%), Singapore (-1,97%).

Commodities: Wti ($91,92, -0,69%), Brent ($111,65, 0%), oro ($1.571,30, -0,23%), argento ($27,885, -0,48%), rame ($3,4605, -0,53%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2658 (-0,20%), contro lo yen giapponese a ¥100,26 (-0,39%), contro il franco svizzero a CHF 1,2011 (+0,02%), contro la sterlina a GBP 0,8036 (+0,01%). Dollaro/yen a ¥79,19 (-0,19%).

Futures sull’indice S&P500 in calo di 4,50 punti (-0,35%) a 1.296,75. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,707%, su di 1 punto base.

“Il sentiment degli investitori è ai minimi”, ha detto a Bloomberg Masaru Hamasaki, strategista capo di Toyota Asset Management. “Non sappiamo quello che succederà in Grecia, e quando qualcosa succederà, non sappiamo quale sarà l’impatto. Tutto quello che le persone possono fare e abbandonare asset rischiosi, quello che si definisce panico”.