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Ascensori spaziali diventano una possibilità concreta

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NEW YORK (WSI) – Un’idea bizzarra e, a sentirsi, folle, ma dopo tutto anche il concetto di Internet poteva sembrarlo 30 anni fa e lo stesso valeva per gli aerei 200 anni fa.

In questo caso stiamo parlando degli ascensori spaziali che alcuni scienziati, come riporta Techblog, hanno iniziato a considerare come un progetto serio.

Dall’ International Academy of Astronautics hanno infatti appena completato uno studio sul tema e i risultati, comparsi sul rapporto “Space Elevators: An Assessment of the Technological Feasibility and the Way Forward,” hanno svelato in 300 pagine come l’idea può avverarsi.

Oggi abbiamo i razzi che hanno una tecnologia tale che l’80% della massa sia il carburante e il 14% la struttura, lasciando quindi solamente il restante 6% per il carico. Una volta che il razzo decolla poi, rigetta un gruppo di sostanze chimiche nell’atmosfera e, tra l’altro, non torna più indietro. Un sistema di trasporto basato su un cavo, in confronto, avrebbe vincoli sulla misura del carico utile e una frazione del costo e dell’energia da spendere inferiori.

Naturalmente la domanda a cui è più difficile rispondere è: come costruire un ascensore spaziale?

Il nocciolo della idea è questa: Un lungo e forte cavo verrebbe ancorato all’equatore e si estenderebbe in orbita geostazionaria a circa 62 mila miglia sopra la Terra. All’altra estremità vi sarebbe un contrappeso abbastanza lontano per mantenere il centro della massa in orbita con la Terra, in modo tale che il cavo rimarrebbe nello stesso punto sopra l’equatore mentre il pianeta ruota. La rotazione poi manterrebbe il cavo teso, in modo da contrastare la forza gravitazionale.

L’idea è diventata più seria dopo che negli anni ’90 sono stati sviluppati i Nanotech, i nanotubi di carbonio. Con questi si è in grado ora di sviluppare un super materiale flessibile, forte necessario per costruire questo tipo di cavo di 62 mila miglia che potrebbe trasportare gli esseri umani nello spazio.