Società

ARTE & MERCATO: BOOM DI PREZZI A NEW YORK

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) –
Un sorpasso all’americana. Per la prima volta, nelle aste newyorchesi di Christie’s e Sotheby’s, gli artisti contemporanei hanno incassato più dei moderni e impressionisti: 640 milioni di dollari totalizzati dai primi contro i 515 milioni raccolti dai secondi. Un miliardo e 155 milioni di dollari passati di mano in quattro sere. Mai visto prima d’ora. Se qualcuno si aspettava l’inizio della crisi può accomodarsi. Il tempo dell’arte non è mai stato così bello come ora. La Contemporary Evening Sale di Sotheby’s ha totalizzato 254.874.000 dollari. Oltre il 70% dei lotti ha superato la stima più alta. Quattro opere sono volate oltre i 10 milioni di dollari. Sei oltre i 5. E quarantuno oltre il milione.

Top-lot stellare il Mark Rothko – acquistato nel 1960 per diecimila dollari da David Rockefeller – stimato in eccesso 40 milioni. Ma aggiudicato a 72.800.000 dollari. Mentre il Francis Bacon «Study from Innocent X» del 1962, già sovrastimato 30, si è fermato alla quotazione record di 52.680.000. Quindici i nuovi record mondiali. Tra cui Jean-Michel Basquiat (14,6 milioni contro i 5,5 del record precedente), Robert Rauschenberg (10,7 contro i 7,3), Tom Wesselmann (5,9 contro 2,7) e Dan Flavin (1,4 contro 0,8).

Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Scopri i privilegi delle informazioni riservate, clicca sul
link INSIDER

Christie’s, oltre che la concorrenza, questa volta ha superato se stessa con un totale di 384.654.400 dollari, il 95% di venduto, sessantacinque opere battute a oltre un milione e ventisei nuovi record mondiali. A una spanna dal Rothko è arrivato «Green Card Crash» dipinto nel 1963 da Andy Warhol , che da una stima di 25 milioni è schizzato sino a 71.720.000 dollari. Tra i neo record Damien Hirst (con un dipinto a 2,4 milioni contro 1,7 del precedente e una scultura a 7,4 rispetto a 3,4), Donald Judd (9,8 contro 4,6), una scultura di Lucio Fontana (1,8 contro 1,2), Gerard Richter (6,2 contro 5,5), Richard Prince (2,8 contro 1,3) e Cindy Sherman (2,1 contro 0,6). Sempre più insistenti le voci della presenza di fondi di investimento nelle aste internazionali.

La vendita di Finarte della scorsa settimana ha totalizzato circa 3,2 milioni di euro con il Savinio del 1929 battuto a 894.250 euro e lo squarcio e graffiti di Fontana del 1962 a 450.000. Il nostro mercato è ancora frenato da una legislazione penalizzante. Non appena le maglie della burocrazia fiscale e conservativa verranno modificate, le nostre vendite diventeranno meta di moltissimi investitori.
Con queste premesse si apre in Italia una settimana ricca di aste. Da oggi a sabato sono otto le aste d’arte moderna in calendario. Si comincia oggi a Milano da Christie’s (via Clerici 5) con tre sessioni (ore 10.30, 14.30 e 19) per un totale di 513 lotti. Molto belli il décollage del 1960 di Mimmo Rotella (stimato 70-100 mila) e il Tancredi del 1958 (140-180 mila). Ma l’insieme del catalogo contiene numerose proposte interessanti a stime abbordabili (come la «Architettura» di Tullio Crali stimata 20-30 mila).

Domani sarà la volta dell’arte moderna e contemporanea da Sotheby’s (a Milano in via Broggi 19) con due cataloghi ricchi di opere della transavanguardia, arte povera, arte programmata e informale. Interessante la sessione con una quarantina di opere provenienti dalla collezione Jef Verheyen e Dani Franque (tra cui diversi Yves Klein , Lucio Fontana e Piero Manzoni ). Nel primo catalogo spiccano un de Chirico del 1935-37 (400-500 mila), un bellissimo Afro del 1966 (280-350 mila) e diverse opere della Transavanguardia come un grande Sandro Chia del 1984 (120-150 mila) e un teatrale Enzo Cucci del 1986 (200-300 mila).

Mercoledì 23 tocca a Pandolfini che a Milano (in via Chiaravalle 7) terrà una vendita di design (con opere di Giò Ponti e mobili di Buffa , Fornasetti e Parisi ) e un’asta di moderna e contemporanea (tra gli oli, bello il Filippo de Pisis del 1929, 50-70 mila euro). Giovedì 24 è la volta di Porro (in via Santa Maria Valle, 2). Tra i top-lot un Gino Severini del 1949 (240-280 mila) e diversi autori stranieri tra cui Ernst , Vasarely , Calder , Hartung , Mathieu , Rauschenberg, Francis e Warhol. Infine venerdì 25 e sabato 26 da Farsettiarte a Prato (in viale della Repubblica) andranno in asta oltre 700 opere. Con numerosi capolavori (come un Paul Delvaux del 1973, 700-850 mila) e opere di Warhol.

Copyright © Corriere della Sera per Wall Street Italia, Inc. Riproduzione vietata. All rights reserved