Società

Arriva la prima stangata per pensionati e dipendenti

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Roma – Da domani, 27 marzo, per molti la busta paga sara’ molto piu’ “leggera”: e’ infatti in arrivo un altro conto salato da pagare, quello di regioni e comuni, che secondo le ultime manovre possono aumentare le addizionali.

Irpef regionale

L’aumento del prelievo scatterà per tutti sulle addizionali regionali e sarà dello 0,33%, con un effetto che variera’ dai 51 euro per un salario da 1.200 euro mese ai 137 per uno stipendio da 3.200 euro per l’Irpef Regionale. Pagheranno invece 73 euro i contribuenti con 1.700 euro di stipendio e 94 euro quelli che con una busta paga mensile di 2.200 euro.

Irpef comunale, solo per i comuni che hanno già deliberato

L’aumento in questo caso va deciso dalle singole amministrazioni comunali che, se non lo hanno ancora deliberato, farà scattare l’eventuale aumento solo dopo. Qualche Comune ha però già deciso di utilizzare questa leva per aumentare i propri introiti tanto che, in questo caso, l’impatto annuale sulle buste paga potrà salire – è il caso di Chieti – fino a a 193 euro. I comuni che hanno deliberato aumenti allo stato non sono molti. La manovra di Ferragosto firmata Tremonti-Berlusconi ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, a partire dal 2012, aumenti dell’addizionale comunale fino a raggiungere un’aliquota massima complessiva pari allo 0,8%, possibilità che era stata congelata nel 2008 dallo stesso Tremonti.

Niente prelievo per redditi bassissimi

Ad essere salvaguardati saranno solo i pensionati e i dipendenti con i redditi più bassi, che hanno redditi talmente bassi da non dover pagare nemmeno l’Irpef principale. In particolare non dovranno alcuna addizionale i pensionati fino a 75 anni che guadagnano fino a 7.535 euro l’anno e quelli oltre 75 anni che guadagnano fino a 7.785 euro. I lavoratori, invece, saranno esenti fino a 8.030 euro.

In arrivo anche Imu e Iva

Ill vero salasso per le tasche degli italiani arriverà a giugno con l’Imu. La nuova imposta municipale è una nuova Ici che si pagherà anche sulle prime case e che sarà ancora più alta sulle seconde. La chiamata alla cassa, per il debutto di questa nuova tassa, è per il 20 di giugno.

Ad ottobre, poi, è in arrivo l’aumento dell’Iva dal 21 al 23%. Introdotto come norma di ”salvaguardia” per raggiungere il pareggio di bilancio potrà essere sostituito da altre fonti di entrata come la riduzione delle agevolazioni o il taglio delle spese con la spending review.