Questa settimana analizziamo i criteri di gestione di Schneider Capital Management, risultato primo in un periodo di 5 anni sul segmento azionario U.S.A. a larga capitalizzazione con una performance media annua del 28.55% rilevata al 31/3/01.
I clienti di questo gestore sono soprattutto soggetti non tassabili come fondi pubblici, fondi pensione o societa’ “non profit”, quindi poco interessati alla speculazione e con prospettive di investimento a lungo termine. E’ chiaro quindi come il portafoglio di questi soggetti venga investito in azioni “value” – che appartengono a settori industriali maturi con un basso rapporto prezzo/utili.
Presidente e responsabile degli investimenti di Schneider Capital Management e’ Arnold C. Schneider III. Diplomato in finanza all’Universita’ della Virginia, Scheneider ha un’esperienza finanziaria di 18 anni cominciata presso la Wellington Management Company come responsabile di clienti istituzionali e capo della squadra di investimenti “value”.
Schneider e’ stato anche presidente dell’ associazione degli analisti finanziari di Filadelfia; tuttavia, ad impressionare non sono i suoi titoli accademici, le posizioni di prestigio occupate o i metodi di investimento particolarmente sofisticati, bensi’ i risultati ottenuti in termini di performance dai suoi portafogli nel corso degli anni.
Il portafoglio Large Cap Value Equity Composite dichiara un patrimonio gestito di $114 milioni. L’approccio all’investimento della squadra guidata da Schneider puo’ essere sintetizzato nei seguenti punti:
Procedimento di bottom-up (dal basso verso |
Utilizzo di analisi macroeconomica per |
Utilizzo esclusivo dell’analisi |
L’analisi fondamentale sulle aziende pur |
L’analisi delle aziende in cui investire |
L’approccio nella ricerca delle azioni in |
La gestione del portafoglio e’ attiva, tesa |
La differenziazione del rischio di |
Il portafoglio e’ investito al 100% in |
La disciplina di vendita delle azioni |
Le azioni sono candidate alla vendita |
Le azioni possono essere vendute quando il |
Le azioni vengono vendute quando i |
Le scelte di portafoglio vengono effettuate dopo un’attenta analisi compiuta da una squadra di 5 analisti attraverso lo sviluppo di nuove idee, visite alle aziende esaminate e interviste ai manager. L’analisi fondamentale viene compiuta valutando gli utili presenti e futuri o la possibilita’ degli stessi di riprendersi dopo una fase difficile, contrariamente alle aspettative di mercato. Arnold Schneider si riserva comunque l’ultima approvazione prima dell’acquisto di ogni azione.
Le caratteristiche principali del portafoglio Large Cap Value Equity Composite sono:
Tipo di investimento |
Azionariato U.S. |
Capitalizzazione |
Inferiore allo S&P500 |
Area geografica di appartenenza |
U.S.A. |
Crescita della redditivita’ |
Superiore allo S&P500 |
Strategia di selezione |
Azionariato-valore |
Rendimento sul dividendo |
Come lo S&P500 |
Capitalizzazione delle societa’ |
Large-cap (oltre $5 mld) |
Coefficiente prezzo/utile (p/e) |
Inferiore allo S&P500 |
Allocazione dell’investimento |
Pienamente investito (max 10% cash) |
Rischio di portafoglio (beta) |
Come lo S&P500 |
Settori in cui investire |
Largamente diversificato |
Return on equity (ROE) |
Come lo S&P500 |
Strategie di copertura |
No |
Tasso di ricambio di portafoglio |
Medio |
Metodi di analisi quantitativa |
Si, 25 |
Numero medio di emissioni |
35-40 |
Le dieci azioni nelle quali attualmente il portafoglio e’ maggiormente investito sono:
Titolo azionario |
Simbolo |
Prezzo/utili |
Prezzo/utili est |
Alcan Inc. |
AL |
17.02 |
16.44 |
AON Corp |
AOC |
36.25 |
21.14 |
Progressive Corp. |
PGR |
31.82 |
22.36 |
Washington Mutual Inc. |
XWM |
n.d |
n.d |
Aetna Inc. |
AEF |
n.d |
n.d. |
J.C. Penney |
JCP |
n.d. |
60.29 |
Archer Daniels Midland |
ADM |
20.74 |
15.65 |
ACE Ltd |
ACE |
12.60 |
15.36 |
Tate & Lyle Plc – ADR |
TATYY |
n.d. |
5.36 |
PartnerRe Ltd. |
PRE |
12.60 |
26.33 |
In conclusione, vogliamo sottolineare come l’approccio all’investimento di Arnold Schneider dimostri che il mercato azionario e’ sempre l’incontro di una domanda e di un’ offerta di investimento che devono soddisfare un bisogno umano e che, quindi, l’utilizzo esclusivo di tutti quei metodi tesi a minimizzare l’impatto dell’analisi soggettiva e a massimizzare quello dell’analisi oggettiva non risulta essere sempre la mossa vincente.