La borsa di Buenos Aires e’ crollata mercoledi’ del 10,11% (indice Merval) con un minimo intraday di -17.97% che ha infranto al ribasso la barriera psicologica dei 1000 punti, vendite massicce sui titoli bancari e energetici, e dopo un calo di -11.0% martedi’ (il peggiore crollo di due giorni consecutivi dal 1990).
Il mercato argentino e’ terrorizzato dalla decisione della presidente Cristina Fernández de Kirchner di voler inviare al Parlamento un progetto di legge che nazionalizza il sistema dei fondi pensione privati prevedendo la possibilità di confiscare capitali per $29 miliardi. Il mercato ha preso l’annuncio della Casa Rosada come un chiaro segnale che il paese potrebbe avviarsi verso il secondo default finanziario in un decennio.
Il Merval ha toccato il mínimo dal giugno 2004, questa settimana il ribasso e’ -22,6%, mentre dall’inizio di ottobre la Borsa di Buenos Aires e’ crollata -41,1%. Il rendimento dei bond argentini in dollari ha toccato il 30% dopo l’annuncio del governo di voler nazionalizzare i fondi pensione privati per utilizzarne i $29 miliardi in giacenza. Cosi’ lo stato potrebbe far fronte alle sue esigenze finanziarie, scrive Bloomberg, in crisi dopo il crollo dei prezzi delle commodities, massima voce dell’export di Buenos Aires.
L’Argentina non ha piu’ avuto accesso al mercato internazionale dei capitali dopo il default sul debito nel 2001, che porto’ il paese al collasso finanziario ed economico con proteste, blocchi e scioperi dei cittadini che causarono centinaia tra morti e feriti. Secondo alcuni analisti il rendimento altissimo dei bond argentini conferma che il mercato non crede alle bugie del governo di Cristina de Kirchner (la moglie incapace del vecchio presidente) in quanto l’inflazione reale e’ 4 volte superiore a quella dichiarata ufficialmente.
Secondo Bloomberg il rendimento del bond dell’ Argentina all’ 8.28% con scadenza 2033 e’ salito ieri del 4.64% al 29.33%, dopo aver toccato un picco oltre il 30%, stando ai calcoli dell’ufficio studi di JP Morgan Chase. Il tango bond rendeva un mese fa 12.16%. Il prezzo di questi titoli di stato, che furono emessi nel 2005 come parte della mega ristrutturazione del debito di Buenos Aires, e’ calato del 5.61% mercoledi’ a 23.5 centesimi su 1 dollaro, dopo una discesa di -7.8% martedi’. Sono valori da pre-collasso finanziario.